domenica 17 ottobre 2010

Whatever.

Salve lettori d'oltreoceano e non (e anche voi, 2 lettori russi. Sì, vi ho sgamato. Sì, gente, ho due lettori russi). Buon-quasi-giorno a voi e buona-quasi-notte a me. Dovrei raccontarvi della mia settimana (perchè ho scoperto che aggiorno il mio blog settimanalmente, e sta funzionando), quindi lo farò. Questa volta niente Spirit Week o Homecoming Dances. Una semplice settimana piena di homework e tanto da fare. Sì, faccio finta di essere una donna di mondo di quelle seriamente impegnate. Non lo sono.
Lunedì... Ecco. Non mi ricordo che ho fatto durante la settimana.
Ho preso A+ in PreCalc, se vi interessa. Ma questo è successo Venerdì, quindi scombussola il mio piano spazio-temporale. Ma non importa. Siamo comunque felici che Francesca abbia preso A+ in PreCalc. Soprattutto Francesca herself.
Ho preso 37 su 40 al test di Government. E anche questo era Venerdì (quindi un filo logico lo sto più o meno trovando). Diciamo che so più del governo americano ora di quanto ne abbia mai saputo di quello italiano. E non posso che gioire di questo.
Ho droppato Fisica. Non so se l'ho mai scritto in qualche post. Quindi lo riscrivo. Non sono più una Sheldon da quasi due settimane. E mi sento davvero meglio. Ora sono nel Coro (oh yeah!), che è una figata bestiale e fa troppo Glee (soprattutto quando discutiamo dell'ultimo episodio di Glee). L'unica cosa che manca è Will Schuster. E Sue Sylvester. Ma rimedieremo. Io sono il cinese che nell'ultimo episodio CANTA addirittura, nonostante credevo che non avesse neanche una voce. Credo si chiami Mike Chang. E forse è giapponese. Sì, a scuola sono tutti asiatici, ma devo ancora imparare a distinguere le varie nazionalità. Ci sto lavorando.
Bene. Non so se ci sono altre rilevanti novità. Ieri ho iniziato teatro. Abbiamo lavorato nelle nostre "crews" e io sono in quella del make-up and hair. Quindi stiamo figuring out (non so tradurlo, sorry) make-up and hair per i characters. Domani la mia scene è blocked per la prima volta. Ergo, facciamo rehearsals serie. Ovvero prove. Ok, sto complicando la spiegazione di frase in frase. Scusate.
Stasera siamo andati a cenare in un ristorante cinese, P.F. Chang's, per una restaurant review che devo scrivere per la cooking class. I ristoranti cinesi americani sono completamente diversi da quelli italiani. E qui hanno le scatole da portar via fighe, come quelle dei film. Quindi è stato particolarmente emozionante.
Sono sconvolta. Ho appena realizzato che posso sintetizzare la mia settimana in meno di 400 parole. E' deprimente. Soprattutto se penso che per scrivere 400 parole in inglese ci metto una settimana intera. Diciamo che è stata una settimana un po' moscia. O meglio, normale.
Oh, dimenticavo. Ieri Melissa, Lunette ed io siamo andate a vedere "The Social Network", il film su Facebook. Ok, era carino. Anche se a metà film stavo per addormentarmi perchè il tizietto parlava troppo veloce e capivo sporadiche parole qua e là tipo "Facebook", "money", "billions" e "Harvard". Fortunatamente Justin mi ha tenuta sveglia durante l'altra metà del film.
E ovviamente non ho potuto non commentare questo evento su Facebook. E mi sono resa conto di quanto la tecnologia ci abbia cambiato la vita. E di quanto questo argomento non c'entri nulla con il racconto della mia settimana. E di quanto il mio argomento del Quest potrebbe essere questo invece che un commento improprio su quanto i media influiscano nella nostra visione delle foreign countries. Anche se probabilmente mi stancherei anche di un argomento su Facebook.
Ok, basta. Ho sclerato abbastanza.
Buona settimana a voi. Giuro che questa volta prendo appunti. E scrivo almeno 600 parole nel prossimo post. Giuro.


10. Le ragazze tutte impettite e perfette che dopo essersi slurpate un Jamba Juice esplodono in un rutto da camioniste. E non se ne vergognano. Questa è l'America.
11. Le donuts di prima mattina. Soprattutto quelle a forma di pumpkin di Halloween.
12. Le persone che ti dicono "Vorrei sposarti così i nostri figli avrebbero il tuo accento" senza riflettere che non è genetico. Vi ammiro, ugualmente.

domenica 10 ottobre 2010

Homecoming.

Mi sono svegliata da un pisolino di due ore perchè sono partiti i Tokio Hotel nelle mie orecchie. Non chiedetemi neanche perchè io abbia i Tokio Hotel sul mio iPod. Sì, me ne vergogno. E questo lieto risveglio me lo merito tutto perchè è ora di ordinare la mia libreria di iTunes. Ma prima vi racconto un po' delle mie vicissitudini.
Bene, cominciamo col dire che questa settimana era la Spirit Week. Che cos'è la Spirit Week? La Spirit Week è la settimana che precede l'Homecoming Dance. Che cos'è l'Homecoming Dance? L'Homecoming Dance è il primo ballo dell'anno, che segna il ritorno a scuola degli studenti e riporta loro un po' dello "spirito" scolastico perso durante l'estate.
Durante la Spirit Week, gli studenti si vestono a tema rispetto al loro Grade. Iniziamo col dire che non mi ricordo i temi di tutte le classi, quindi mi scuso per la "lack of information" di questo post, ma posso con certezza dirvi cosa noi seniors abbiamo fatto.
Lunedì era il "Senior Citizens Day", ovvero il giorno in cui tutti i seniors si vestono da "vecchietti" e guardano in faccia il loro futuro più prossimo (sì, è un po' deprimente). Sono arrivata a scuola lunedì mattina vestita da comune mortale perchè non avevo avuto il tempo di preparare un outfit il giorno prima e mi sono resa conto che è la mossa più sbagliata che si possa fare durante una giornata della Spirit Week. C'era gente sulla sedia a rotelle, con bastoni intarsiati alla mano, bigodini tra i capelli e le vestaglie più strampalate del mondo. Assurdo. Per qualche minuto mi sono chiesta se fossero impazziti tutti (perchè in Italia, specialmente al TITO LIVIO, è una cosa che non faremmo assolutamente mai), poi mi sono resa conto di quanto la gente credesse in quello che faceva e di quanto fosse normale per loro.
Quindi ho deciso di vestirmi il giorno dopo, martedì, che era il "Throw Back Day" e noi seniors ci saremmo dovuti vestire come se fossimo arrivati da un'epoca diversa, una qualunque (evitando i dinosauri, però). Prendendo in prestito un outfit almost perfect da un'amica di Melissa, sono diventata in men che non si dica una hippie coi fiocchi ed è inutile dire che ho ricevuto altri due "cute" come risposta alla mia decisione di partecipare allo spirito irvingtoniano. Sì, sono cute. Ma let's move on.
Mercoledì era il "Class T-shirt Day", quindi è bastato indossare la mia maglietta da senior ed ero pronta. Giovedì, invece, era il "Senior Day". Durante la settimana, ogni Grade ha avuto una giornata (Lun: Juniors; Mar: Sophomores; Mer: Freshmen), ovvero ci si veste secondo il theme della propria classe, che è anche un cartone della Pixar (Juniors: "The Incredibles"; Sophomores: "Up"; Freshmen: "Monsters & co."). Noi Seniors abbiamo "Toy Story 3", quindi è bastata una camicia a quadri e un pupazzo di Woody trovato in garage per simulare un outfit abbastanza rispettabile. Durante la propria giornata, ogni classe deve preparare una skit, ovvero una specie di scenetta riguardante il cartone che è il theme della classe, e un dance, ovvero una piccola coreografia. Inutile dire che la nostra skit era la migliore e che il nostro dance era stupendo. Anche perchè TUTTI i senior, e dico proprio TUTTI, sono scesi dalle gradinate per ballare, quindi è stato davvero divertente.
Venerdì, invece, era lo "Unity Day", quindi tutti ci siamo vestiti di blu o bianco, ovvero i colori della scuola e dopo le lezioni ci siamo riuniti nella gym per la "pep rally", ergo la usuale assemblea che precede i balli. Durante la rally è stata presentata la Homecoming Court, ovvero i cinque nominees per il titolo di "Homecoming King" e le cinque nominees per "Homecoming Queen".
Ma ora passiamo a raccontare quello che tutti voi stavate aspettando che io raccontassi. Ebbene sì, l'Homecoming Dance. Meglio conosciuto come "il primo ballo americano di Francesca". O ancora meglio conosciuto come "il primo ballo di Francesca in assoluto". Inutile dire che ero gasata a morte. Nonostante il vestito fosse cortissimo e mi sentissi nuda, e non sapessi cosa aspettarmi da tutta la situazione. Dopo un'attenta preparazione e una accurata scelta di jewelry (thanks to Melissa, che si è sicuramente impegnata più di me), ci siamo dirette a casa dei Rawlins, dove Mark, il papà di Lauren, aveva preparato un fantastico salmone che abbiamo divorato velocemente per poi dirigerci al ballo.
E poi è successo. Mi sono ritrovata al mio primo ballo americano. Ed è stato tutto così strano. Avete presente i milioni di balli americani raccontati nel film? Bene, non è neanche lontanamente così. O perlomeno un po' lo è, ma non completamente. Iniziamo col dire che le ragazze comprano scarpe da 100 dollari per poi gettarle nel primo sacchetto e dirigersi verso la pista da ballo totalmente scalze. Ora, immaginate la mia faccia quando Lauren mi fa "Non ti togli le scarpe? Vuoi davvero ballare tre ore sui tacchi?". Sì, oltre ad avervi sconvolto per il fatto che indossavo dei tacchi, ho sconvolto me stessa e mi sono tolta le scarpe, perchè tutti lo facevano. Ma non ho realizzato quanto fosse normale fino a quando non ho messo piede in palestra e mi sono resa conto che un enorme materassino ricopriva l'intero pavimento, in modo che le ragazze potessero ballare scalze. Sono rimasta sconvolta. Era la cosa più intelligente che io avessi mai visto. Sì, gli americani sono davvero ingegnosi. Quindi sono iniziate le danze. Sì, ho ballato per tre ore di fila. E non ero neanche lontanamente stanca quando alle 10 la musica si è spenta. E come in tutte le favole, Cenerentola si è diretta veloce a casa prima che la sua carrozza si trasformasse in zucca. E poi è finalmente ritornata una zucca anche lei (con jeans e felpa XXXL in coordinato con le federe), scatenando un "Oh!" di delusione della sua mamma americana, che per un po' ha enjoyed avere una figlia quasi femmina.
E questo è stato il mio primo ballo. Yeah for me.
Ieri, sabato, ricorreva il mio "montiversary". Due mesi che sono qui. Non fiori, ma opere di bene, Grazie.
Ieri sera siamo stati alla partita di football dell'Homecoming, in cui veniva incoronata la regina. Ops, dimenticavo. Al ballo è stato incoronato il re, che è finito con l'essere Steven, il figlio di Jenny, la mia babysitter quando Mel e Pat erano in Italy. Quindi hurra! per Steven. Dopo una entusiasmante sconfitta, ci siamo consolati con un carrellata di episodi di Ugly Betty, che guarisce sempre tutto.
E questa è stata la mia Spirit Week. In cui ho scoperto un altro po' del mio spirito americano. E ormai mi sento un po' una di loro e meno una "foreign exchange student".
Questa settimana mi hanno chiesto perchè mi piace vivere qui. Non so mai rispondere quando me lo chiedono. Perchè mi piace tutto. Mi piace svegliarmi la mattina e sentire il silenzio intorno invece che il suono dei clacson di Piazza Marconi. Mi piace dormire in macchina con Michael mentre aspettiamo che suoni la campanella. Mi piace la mia PreCalc class e il non saper più dire "radice quadrata" in italiano se non dopo averci pensato a lungo. Mi piace fare i compiti in biblioteca e tornare a casa alle tre. Mi piace la cena alle sei e guardare Glee tutti insieme. Mi piace andare a dormire e sapere di aver fatto cose che in Italia non avrei mai potuto fare.
Mi hanno anche chiesto se mi mancano la mia città, la mia famiglia e i miei amici. E sì, ho risposto che mi mancano. Ma per ora sto lavorando per farmi una città, una famiglia e degli amici nuovi. Consepevole che quelli vecchi resteranno sempre lì, ad aspettarmi.
Work in progress. Sto lavorando per me.