domenica 27 febbraio 2011

Aspettando la Neve.




"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo che anche quando non ci sei resta ad aspettarti."
La Luna e i Falò - Cesare Pavese

Questo post è dedicato a Locorotondo. Non agli abitanti di Locorotondo, o alla mia famiglia di Locorotondo, o al Lungo Mare di Locorotondo. Questo post è dedicato a Locorotondo.

Avevo sette anni quando, sfogliando Paese Vivrai, leggevo questa frase. P
ensavo che Cesare Pavese stesse parlando di Locorotondo, non della fattoria della Mora nella Valle del Salto. E un decennio dopo mi sono ritrovata a leggere La luna e i falò e a comprendere davvero quelle parole.

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via.

E penso che un po' mi manchi, L. Non troppo. Quello che basta.
Mi manca il tuo candore e quell'aria superba che sovrasta la Valle d'Itria.
Mi manca sapere che sono solo a 6 km da te, e posso raggiungerti con il primo pullman di linea.
Mi manchi, L.
Ma so che sei lì, ad aspettarmi. Pazientemente.

Oggi è uno di quei giorni in cui ti svegli e pensi in italiano. E sai che non dovresti. Pensare in italiano, intendo. Ma continui a farlo. Poi ti viene un lampo e ti accorgi che puoi sfruttare questa occasione per aggiornare il tuo blog. E allora inizi a scrivere, ma non sai più scrivere le parole correttamente, e ti chiedi se "dovresti" si scrive "doVESTRI" o "doVRESTI." Poi ricordi come si scrive, lo pigi sulla tastiera, e appare sullo schermo. Ma c'è ancora qualcosa che non quadra. Chissà come si scrive davvero.

Oggi è uno di quei giorni in cui ti svegli e pensi in italiano. E non puoi farne a meno. E ti ripeti che stai vivendo l'esperienza più bella della tua vita, ma un po' un po' ti mancano le stradelle e il profumo delle polpette al sugo, e la nonna che ti prepara il panino con prosciutto, e il nonno che ti offre il vino a colazione, pranzo, e cena, e i tuoi cugini che ti pagherebbero per farsi portare al parco giochi, e il pullman della SUD EST che dovresti odiare ma che rimpiangi tanto, e tuo fratello che ti scoccia sempre ma a cui alla fine vuoi bene, e il tuo libro di filosofia in cui ogni tanto speri di immergerti per dimenticarti tutto il resto.

Oggi è uno di quei giorni in cui ti svegli e pensi in italiano.

Ma al paese tuo non ci vuoi ancora tornare.