venerdì 31 dicembre 2010
Happy New Year.
venerdì 24 dicembre 2010
Merry Christmas!
mercoledì 22 dicembre 2010
We Need A Little Christmas.
sabato 27 novembre 2010
Thanksgiving Day.
lunedì 1 novembre 2010
Halloween.
Bene. E’ ora di raccontare il mio primo Halloween. E sperando intensamente, non l’ultimo. Inutile dire che quello che in Italia viene barbaramente chiamato “Halloween”, non si avvicina neanche lontanamente a quello che in effetti è Halloween in America. Halloween negli US è come Natale per noi. E’ una festività sacra. E’ un culto. E’ qualcosa che fa interamente parte della tradizione statunitense. E sì, anche gli adulti si mascherano. Non c’è età per i festeggiamenti (a parte per il trick or treating che è consigliabile fino ad una età media di 18 anni, poi sei davvero troppo vecchio). Inutile dire che ho “carvato” la mia prima pumpkin. Che è stata una figata. Intagliare le zucche è come decorare l’albero di Natale (non so perché continuo a paragonare Halloween a Natale, sono stanca). Ed è incredibilmente più facile di quello che credevo sarebbe stato. In realtà il mio disegno è stato particolarmente semplice: due triangoli come occhi, uno come naso e il merlo di una torre come bocca. Ma c’è gente che si impegna sul serio e ci sono addirittura competitions di carving, con disegni elaboratissimi di pipistrelli, streghe che volano su manici di scopa o gatti neri che dovrebbero portare sfiga.
Domenica sera, poi, siamo andati trick or treating con Michael, Casey, Sarah and Amy, rispettivamente Kermit the Frog, Ms. Piggy, Bo Peep e a little child. What about me? Io ero una Geisha, per la gioia di Vita (a Carnevale dell’anno prossimo prometto che ci organizziamo). Ok. Trick or treating è come nei film. Uguale uguale. Fantastico. Di casa in casa a chiedere candies fino ad averne una borsa piena e 500 mila pounds da prendere nei due giorni dopo. Una mia compagna nella cooking class mi ha spiegato così questa tradizione “Trick or treating means candies. Candies are sugar. Sugar is fat. Americans are fat. That’s why Americans love trick or treating.” Pretty self-explainatory, right? Anyway, anch’io ci ho guadagnato un bustone pieno all’ennesima potenza di calorie e una closer vision delle casette americane e delle tenerissime bimbe vestite da fatine che ricevono sempre il doppio dei dolcetti di una Geisha diciassettenne. Chissà perché.
Ops. Dimenticavo. Venerdì sera, in puro spirito halloweeniano, siamo andati ad Oakland, al Paramount Theatre, un posto troppo troppo figo in cui proiettano vecchi film. Abbiamo visto Dracula. Versione originale degli anni ’30. Con Bela Lugosi. Che, detto tra noi, ha gli occhi più inquietanti/slash/ridicoli dell’universo. Fantastico. Considerando il tizio seduto affianco a Kyle che ci ha regalato degli insetti di plastica che ora giacciono qui accanto a me, è stata una serata piuttosto cool.
I Giants hanno appena vinto la World Series. Che poi, World… solo gli Stati Uniti giocano a baseball. Ma anche World va bene. E diciamo pure che ci volevo io in California per farli vincere dopo 56 anni. Oh yeah.
domenica 17 ottobre 2010
Whatever.
Ho preso 37 su 40 al test di Government. E anche questo era Venerdì (quindi un filo logico lo sto più o meno trovando). Diciamo che so più del governo americano ora di quanto ne abbia mai saputo di quello italiano. E non posso che gioire di questo.
Ho droppato Fisica. Non so se l'ho mai scritto in qualche post. Quindi lo riscrivo. Non sono più una Sheldon da quasi due settimane. E mi sento davvero meglio. Ora sono nel Coro (oh yeah!), che è una figata bestiale e fa troppo Glee (soprattutto quando discutiamo dell'ultimo episodio di Glee). L'unica cosa che manca è Will Schuster. E Sue Sylvester. Ma rimedieremo. Io sono il cinese che nell'ultimo episodio CANTA addirittura, nonostante credevo che non avesse neanche una voce. Credo si chiami Mike Chang. E forse è giapponese. Sì, a scuola sono tutti asiatici, ma devo ancora imparare a distinguere le varie nazionalità. Ci sto lavorando.
E ovviamente non ho potuto non commentare questo evento su Facebook. E mi sono resa conto di quanto la tecnologia ci abbia cambiato la vita. E di quanto questo argomento non c'entri nulla con il racconto della mia settimana. E di quanto il mio argomento del Quest potrebbe essere questo invece che un commento improprio su quanto i media influiscano nella nostra visione delle foreign countries. Anche se probabilmente mi stancherei anche di un argomento su Facebook.
Ok, basta. Ho sclerato abbastanza.
domenica 10 ottobre 2010
Homecoming.
Bene, cominciamo col dire che questa settimana era la Spirit Week. Che cos'è la Spirit Week? La Spirit Week è la settimana che precede l'Homecoming Dance. Che cos'è l'Homecoming Dance? L'Homecoming Dance è il primo ballo dell'anno, che segna il ritorno a scuola degli studenti e riporta loro un po' dello "spirito" scolastico perso durante l'estate.
Durante la Spirit Week, gli studenti si vestono a tema rispetto al loro Grade. Iniziamo col dire che non mi ricordo i temi di tutte le classi, quindi mi scuso per la "lack of information" di questo post, ma posso con certezza dirvi cosa noi seniors abbiamo fatto.
Lunedì era il "Senior Citizens Day", ovvero il giorno in cui tutti i seniors si vestono da "vecchietti" e guardano in faccia il loro futuro più prossimo (sì, è un po' deprimente). Sono arrivata a scuola lunedì mattina vestita da comune mortale perchè non avevo avuto il tempo di preparare un outfit il giorno prima e mi sono resa conto che è la mossa più sbagliata che si possa fare durante una giornata della Spirit Week. C'era gente sulla sedia a rotelle, con bastoni intarsiati alla mano, bigodini tra i capelli e le vestaglie più strampalate del mondo. Assurdo. Per qualche minuto mi sono chiesta se fossero impazziti tutti (perchè in Italia, specialmente al TITO LIVIO, è una cosa che non faremmo assolutamente mai), poi mi sono resa conto di quanto la gente credesse in quello che faceva e di quanto fosse normale per loro.
Quindi ho deciso di vestirmi il giorno dopo, martedì, che era il "Throw Back Day" e noi seniors ci saremmo dovuti vestire come se fossimo arrivati da un'epoca diversa, una qualunque (evitando i dinosauri, però). Prendendo in prestito un outfit almost perfect da un'amica di Melissa, sono diventata in men che non si dica una hippie coi fiocchi ed è inutile dire che ho ricevuto altri due "cute" come risposta alla mia decisione di partecipare allo spirito irvingtoniano. Sì, sono cute. Ma let's move on.
Mercoledì era il "Class T-shirt Day", quindi è bastato indossare la mia maglietta da senior ed ero pronta. Giovedì, invece, era il "Senior Day". Durante la settimana, ogni Grade ha avuto una giornata (Lun: Juniors; Mar: Sophomores; Mer: Freshmen), ovvero ci si veste secondo il theme della propria classe, che è anche un cartone della Pixar (Juniors: "The Incredibles"; Sophomores: "Up"; Freshmen: "Monsters & co."). Noi Seniors abbiamo "Toy Story 3", quindi è bastata una camicia a quadri e un pupazzo di Woody trovato in garage per simulare un outfit abbastanza rispettabile. Durante la propria giornata, ogni classe deve preparare una skit, ovvero una specie di scenetta riguardante il cartone che è il theme della classe, e un dance, ovvero una piccola coreografia. Inutile dire che la nostra skit era la migliore e che il nostro dance era stupendo. Anche perchè TUTTI i senior, e dico proprio TUTTI, sono scesi dalle gradinate per ballare, quindi è stato davvero divertente.
Venerdì, invece, era lo "Unity Day", quindi tutti ci siamo vestiti di blu o bianco, ovvero i colori della scuola e dopo le lezioni ci siamo riuniti nella gym per la "pep rally", ergo la usuale assemblea che precede i balli. Durante la rally è stata presentata la Homecoming Court, ovvero i cinque nominees per il titolo di "Homecoming King" e le cinque nominees per "Homecoming Queen".
Ma ora passiamo a raccontare quello che tutti voi stavate aspettando che io raccontassi. Ebbene sì, l'Homecoming Dance. Meglio conosciuto come "il primo ballo americano di Francesca". O ancora meglio conosciuto come "il primo ballo di Francesca in assoluto". Inutile dire che ero gasata a morte. Nonostante il vestito fosse cortissimo e mi sentissi nuda, e non sapessi cosa aspettarmi da tutta la situazione. Dopo un'attenta preparazione e una accurata scelta di jewelry (thanks to Melissa, che si è sicuramente impegnata più di me), ci siamo dirette a casa dei Rawlins, dove Mark, il papà di Lauren, aveva preparato un fantastico salmone che abbiamo divorato velocemente per poi dirigerci al ballo.
E poi è successo. Mi sono ritrovata al mio primo ballo americano. Ed è stato tutto così strano. Avete presente i milioni di balli americani raccontati nel film? Bene, non è neanche lontanamente così. O perlomeno un po' lo è, ma non completamente. Iniziamo col dire che le ragazze comprano scarpe da 100 dollari per poi gettarle nel primo sacchetto e dirigersi verso la pista da ballo totalmente scalze. Ora, immaginate la mia faccia quando Lauren mi fa "Non ti togli le scarpe? Vuoi davvero ballare tre ore sui tacchi?". Sì, oltre ad avervi sconvolto per il fatto che indossavo dei tacchi, ho sconvolto me stessa e mi sono tolta le scarpe, perchè tutti lo facevano. Ma non ho realizzato quanto fosse normale fino a quando non ho messo piede in palestra e mi sono resa conto che un enorme materassino ricopriva l'intero pavimento, in modo che le ragazze potessero ballare scalze. Sono rimasta sconvolta. Era la cosa più intelligente che io avessi mai visto. Sì, gli americani sono davvero ingegnosi. Quindi sono iniziate le danze. Sì, ho ballato per tre ore di fila. E non ero neanche lontanamente stanca quando alle 10 la musica si è spenta. E come in tutte le favole, Cenerentola si è diretta veloce a casa prima che la sua carrozza si trasformasse in zucca. E poi è finalmente ritornata una zucca anche lei (con jeans e felpa XXXL in coordinato con le federe), scatenando un "Oh!" di delusione della sua mamma americana, che per un po' ha enjoyed avere una figlia quasi femmina.
E questo è stato il mio primo ballo. Yeah for me.
Ieri, sabato, ricorreva il mio "montiversary". Due mesi che sono qui. Non fiori, ma opere di bene, Grazie.
Ieri sera siamo stati alla partita di football dell'Homecoming, in cui veniva incoronata la regina. Ops, dimenticavo. Al ballo è stato incoronato il re, che è finito con l'essere Steven, il figlio di Jenny, la mia babysitter quando Mel e Pat erano in Italy. Quindi hurra! per Steven. Dopo una entusiasmante sconfitta, ci siamo consolati con un carrellata di episodi di Ugly Betty, che guarisce sempre tutto.
E questa è stata la mia Spirit Week. In cui ho scoperto un altro po' del mio spirito americano. E ormai mi sento un po' una di loro e meno una "foreign exchange student".
Questa settimana mi hanno chiesto perchè mi piace vivere qui. Non so mai rispondere quando me lo chiedono. Perchè mi piace tutto. Mi piace svegliarmi la mattina e sentire il silenzio intorno invece che il suono dei clacson di Piazza Marconi. Mi piace dormire in macchina con Michael mentre aspettiamo che suoni la campanella. Mi piace la mia PreCalc class e il non saper più dire "radice quadrata" in italiano se non dopo averci pensato a lungo. Mi piace fare i compiti in biblioteca e tornare a casa alle tre. Mi piace la cena alle sei e guardare Glee tutti insieme. Mi piace andare a dormire e sapere di aver fatto cose che in Italia non avrei mai potuto fare.
Mi hanno anche chiesto se mi mancano la mia città, la mia famiglia e i miei amici. E sì, ho risposto che mi mancano. Ma per ora sto lavorando per farmi una città, una famiglia e degli amici nuovi. Consepevole che quelli vecchi resteranno sempre lì, ad aspettarmi.
Work in progress. Sto lavorando per me.
domenica 26 settembre 2010
Un Aggiornamento Gratuito.
Iniziamo col dire che Pat e Melissa sono partiti due settimane fa per la loro tanto attesa vacanza in Italy, quindi è da ben 15 giorni che non ho dei genitori americani (e ben 45 giorni che non ho genitori italiani, sì, mi sento un po' orfana). Jenny, un'amica di Melissa, si sta prendendo cura di noi piccoli profughi e ci fornisce cibo e tanto affetto. E soprattutto, tanto baseball. Domenica scorsa è stata la volta dei San Francisco Giants che hanno giocato contro una squadra dal nome impronunciabile che faceva davvero schifo. Sì, abbiamo vinto. E credo di aver finalmente compreso tutta la "baseball thing". Sì, persino le regole. E no, se mi chiedete quali sono, non vi saprei rispondere. Ma dentro di me le ho acquisite. Giuro. Almeno adesso capisco perchè la gente gioisce oppure urla "Oh Nooo!". Quindi è un grande passo avanti. Oggi invece siamo state all'ultima partita della stagione degli A's. Che giocavano contro i Texas Rangers. Una squadra troppo forte. Sì, abbiamo perso. E' stato deprimente.
Purtroppo anche la scuola continua. E dopo le mie strabilianti performance in PreCalc, sto trovando il mio unico punto debole nella Fisica. Sì, Fisica, sto parlando con te. Sì, Fisica, ti odio. E martedì abbiamo il primo test. Se non lo passo, ho deciso che "droppo" la classe. E magari faccio Ceramica. O il linguaggio dei segni, che può sempre tornare utile.
Il resto tutto ok. Stiamo leggendo 1984. E sì, è noioso. Ma vale la pena ascoltare la teacher di inglese che bestemmia contro un ragazzo, silenziosamente nominando la "parola con le due Z" e poi voltandosi verso di te per chiederti umilmente perdono. E soprattutto vale la pena la faccia del ragazzo quando ti domanda "What did she say?". "It's better if you don't know, darling."
Sto diventando una cuoca provetta. E a dimostrarlo c'è la nostra super-mega-vittoria della Cookies Bake-Off, la settimana scorsa. I nostri cream cheese cookies erano il best del best. Yum! E vale la pena stare nella classe di cucina quando stanno preparando il "sugo" per gli spaghetti (ovvero infilano un vasetto di ketchup nel microonde) e poi si girano verso di te e ti dicono "Tua madre fa il sugo con i pomodori freschi, vero?". E vale la pena rispondere "Sì, la mattina si alza alle sei giustappunto per cogliere i pomodori più maturi nell'orto vicino la nostra casetta e poi, con tanto amore, si dedica alla preparazione della passata."
Sono ufficialmente in Giornalismo. Mr. P. mi ha presentato pubblicamente giovedì. E venerdì abbiamo fatto una specie di giochetto, noi tizietti nuovi, per conoscerci meglio e, appena è arrivato il mio turno, sono partite le domande idiote, tipo "Ma ci sono i cinesi da voi?", "Ma avete le strade?", "Ma le vostre macchine sono tutte Smart?". E di solito respiriamo anche noi italiani. Quando capita, però. Non sempre.
Ho fatto le audizioni per "A Christmas Carol". Ora, qui il teatro è un very big deal. Ecco perchè abbiamo speso 4 giorni di provini, più uno di Call Backs. E domani devo rimanere a scuola fino alle 7 per altri Call Backs. Sono stata called back per il Ghost of Christmas Past and Present, e Mrs. Qualcosa, una tizia ubriaca che da una specie di festa. Vedremo come va. Intanto tutti mi fanno i complimenti per il mio Italian accent. Venerdì un tizio mi fa "I love your accent! What is it?!" E io "Italian." E lui "You're so cute!". Cute. Io. Cute. Io non sono per niente cute. E soprattutto io hate my Italian accent. Uffa.
Sto pensando a cosa altro vi interesserebbe sapere della mia attuale esistenza. Ma non mi viene niente di esilarante.
Oh. Sì. Stanotte ho sognato per la prima volta in inglese. In pure English. Non mezzo Italian e mezzo English. Solo English. Credo che i miei genitori italiani venissero a trovarmi o cose del genere, non mi ricordo. Ma mi ricordo che era in inglese perchè mi sono svegliata subito dopo e ho urlato "I just dreamt in English!" e poi mi sono riaddormentata immediatamente perchè ero troppo stanca per mettermi a ricordare il soggetto del sogno. Ma ho sognato in inglese. A meno che non abbia sognato di aver sognato in inglese. Allora quella è un'altra storia. Anche se significherebbe comunque che ho sognato in inglese sognando di aver sognato in inglese. Ok, scusate. Doveva essere esilarante, non portare allo sclero.
Spero la vostra esistenza vada a gonfie vele. Salutatemi l'Italia. E quando dico "salutatemi l'Italia" intendo "uscite sul balcone della vostra umile dimora e urlate 'Ciao!'". By Francesca. Se volete specificarlo. Altrimenti un saluto generico mi basta. E mi raccomando, se non lo fate verrò a saperlo. In un modo o nell'altro. Sì, in Italia c'è la mafia. Questo non me l'ha chiesto ancora nessuno.
7. Quando ti chiedono di pronunciare "Pizza" e poi tentano di ripeterlo ma senza successo.
8. Lo sguardo innamorato che rivolgono alla bandiera mentre cantano il National Anthem.
9. Le stazioni radio che mandano solo "Uprising" dei Muse, "Dani California" dei Red Hot Chili Peppers, "Lazy Eyes" dei Silversun Pickups, "Lisztomania" dei Phoenix e "Teenage Dream" di Katy Perry. E basta.
giovedì 16 settembre 2010
Dedicato a te.
"Time slips away
and the light begins to fade
and everything is quiet now.
Feeling is gone
and the picture disappears
and everything is cold now.
The dream had to end.
The wish never came true.
And the girl starts to sing.
Seventeen seconds.
A measure of life."
("Seventeen Seconds" - The Cure)
Anche se sono 17 Years e non Seconds,
AUGURI, Vì.
Ti voglio bene.
F.
domenica 12 settembre 2010
Go A's!
Abbiamo perso. Probabilmente perchè non ho dato il meglio delle mie capacità da cheerleader. Oppure perchè abbiamo perso e basta. Comunque è stato figo. Mi sono sentita un po' americana. Sapete, hot dog in una mano, Pepsi nell'altra, tizi in uniformi colorate che tentano di colpire una pallina con una mazza... That's America. And I'm lovin' it.
Ecco la mia lista delle tre cose per cui vale la pena di essere qui:
4. Le targhe personalizzate e la scritta "California" su ognuna di esse, che fa sembrare tutto un po' più vero.
5. La gente che rischia la vita per acchiappare una foul ball.
6. L'assenza di Smart. E, oserei dire, l'assenza di Hello Kitty. Ergo, l'assenza di Smart di Hello Kitty.
venerdì 10 settembre 2010
Don't Stop Believing.
Government è ok. La teacher mi fa domande idiote (dalla mia prospettiva) tipo "Ma voi avete il Presidente?". E sì, io avrei voluto negare. Ma purtroppo ho assentito. E mentre parlavamo della popolazione degli Stati, la tizia ha fatto riferimento a Città del Vaticano, che con i suoi 921 abitanti non raggiunge neanche la metà degli studenti nel nostro campus. Immaginate solo le domande nate da questi dati tipo "Dov'è Città del Vaticano? Ci sei mai stata? C'è il papa?". Ma la domanda assolutamente più assurda che mi hanno fatto in questi giorni è stata "Ma voi avete le High Schools in Italia?". La prossima sarà "Ma usate i bagni o la fate nei boschi?".
Fisica va sempre peggio. Insomma, adesso capisco più o meno e l'altro giorno ho risolto 35 problemi su 40. Ma oggi abbiamo iniziato a fare i vettori. E per fare i vettori devi aver studiato seno, coseno e quelle cose brutte. Che io non ho studiato. E il prof. ha detto che se non sai fare i vettori puoi anche "drop the class". Quindi o droppo la classe o mi metto sotto e mi studio da sola le cose che non ho mai studiato e che qui danno per scontate. Che felicità.
English è ok. Anche Cucina. Oggi abbiamo cucinato per la prima volta. Indovinate cosa? Sì, focaccia. Figurarsi un po'. La ricetta era totalmente diversa dalla mia e quando la teacher è venuta a chiedere se avesse passato il test, ho mentito spudoratamente. Comunque non era per niente male. La settimana prossima abbiamo una gara di biscotti. Yes.
Journalism un bordello. Ho scoperto due giorni fa che non ero "supposed to be" in quella classe perchè i ragazzi nuovi che ci sono hanno fatto un test ad Aprile per essere ammessi, e mi sono improvvisamente resa conto che ci sono almeno altri 10 ragazzi in classe che non fanno nulla (di cui due sono cheerleaders). Ecco quando ho realizzato che avrei dovuto seriamente drop the class. Così mi sono fatta coraggio e sono andata a parlare con Mr. P., che mi ha gentilmente spiegato come stanno le cose e poi si è confessato, e mi ha detto che lui vorrebbe davvero tanto che io rimanessi nella classe perchè farebbe bene non solo a me ma anche agli altri ragazzi. Così è riuscito a convincere la vice-preside, spiegandole che comunque ad Aprile non avevo idea della scuola che avrei frequentato e delle classi che avrei voluto seguire, e per di più sono una Senior, e sono italiana, e sono fighissima (no, questo punto l'ho aggiunto io). Quindi Giornalismo è confermato. Ma per ora è tutto segreto perchè Mr. P. non vuole che gli altri ragazzi lo sappiano fino a quando la classe non si sarà stabilizzata e staremo solo tra noi e noi.
Stamattina c'è stata la prima Rally, che è una specie di nostra Assemblea d'Istituto, però fantasticamente meglio organizzata e moltissimo più divertente. First of all: National Anthem, ergo Francesca is crying. Poi l'esibizione delle cheerleaders (che non sono brave quanto le Cheerios di Sue) e infine i vari "rallies" sono una specie di giochetti per intrattenere la folla, tipo cercare un Gummy Bear in un piatto di panna montata o scoppiare i palloncini scontrandosi con le pance di altre persone. In conclusione, una cosa parecchio divertente.
Ho deciso che in ogni post scriverò 3 motivi per cui sono felicissima di essere qui. Quindi eccone 3:
1. Le bandiere americane fuori dalle case di chiunque.
2. Ascoltarli pronunciare "MACARONI" totalmente convinti che sia una parola italiana e intimamente pensare al fatto che non riusciranno mai a dire "MACCHERONI".
3. Le luci della coda di macchine sulla Freeway che è così lunga ed apparentemente lontana da sembrare un'unica striscia luminosa.
E questa è stata la mia settimana. Più o meno. Diciamo la mia settimana scolastica, perchè non c'è stato poi tanto tempo per fare altro in realtà. A parte guardare Glee. Che crea una dipendenza spaziale. Ormai siamo addicted da Glee. Ed è proprio ciò che stiamo guardando mentre scrivo.
Don't stop believin'!
sabato 4 settembre 2010
Three Weeks And What Happened In Between.
Precalc non è andato poi così male. Avevo sbagliato la metà degli esercizi ma perchè non avevo capito la traccia. Solo che ci ha assegnato compiti sulle funzioni che il teacher da per acquisite dallo scorso anno. Io non so neanche come "funonziano" le funzioni. Quindi me le devo studiare per conto mio. In inglese.
Durante l'ora di Fisica ho avuto il mio primo momento di sconforto in tre settimane che sono qui. Non perchè non capissi (perchè capisco) nè perchè non sapessi le risposte alle domande del Prof. (perchè sono tutti argomenti che ho già studiato) ma perchè le mie risposte sono in italiano. E non ho idea di come tradurle in inglese. Sono entrata in panico e mi sono chiesta per la prima volta "What the heck am I doing here?".
mercoledì 1 settembre 2010
1st Day of School.
Ore 6.30: colazione e caffè per il risveglio definitivo.
Ore 7.05: partenza.
Alle 7.20, Michael ed io eravamo ancora per strada con un traffico micidiale. Michael ha detto che solo il primo giorno è così, perchè tutti i genitori accompagnano i figli, ecc ecc. Anyway, siamo arrivati giustappunto in tempo per parcheggiare, abbracciarci con solidarietà reciproca e velocemente separarci, ognuno alle rispettive classi. Ho trovato subito la mia prima aula (anche perchè mi ero fatta la mappa): PreCalculus. Quasi tutti già dentro, mi siedo (ultimo posto in fondo a sinistra, nonchè il primo che ho visto libero) e suona la campana. Il teacher, Mr. L., è appena tornato ad insegnare perchè ha da poco combattutto il cancro ed è un tizietto sulla sessantina simpaticissimo. Mi piace un sacco. Ha fatto l'appello ed io mi sono presentata come una "Italian exchange student" e dalla classe è venuto fuori un corale "Oooooh! So cool!" e io "Sì, come no...". Mr. L. ha iniziato a parlare del fatto che è stato in Italia tre anni fa, in Toscana, e che noi chiamiamo l'air conditioner "air cool", because is coooool, e che in realtà se ti dicono che in macchina c'è l'"air cool" devi aprire subito il finestrino. Non ho esattamente capito dove stava la battuta, ma ho riso per educazione e siamo andati avanti. Ha spiegato un po' in cosa consiste PreCalc e ha detto che devi aver sostenuto Algebra 2/Trigonometry l'anno prima. Ora, fino all'algebra 2 ci arrivo, ma trigonometria che faccio?! Già mi sto spaventando. Vabbè, passiamo alle cose degne di nota. La tizia davanti a me mi ha chiesto qualcosa verso la fine della lezione ed io ho capito "Are you enjoying the experience?". Ma lei ovviamente ha chiesto tutt'altro, precisamente "What class do you have next?". Ok, non prendetemi in giro. C'era troppa gente che parlava, non so perchè non ho capito un accidente. Prima figura di popò. E fine primo period.
Mi sono dileguata verso il mio armadietto. Che ovviamente non sono riuscita ad aprire. Quindi libro in spalla e mi sono fatta coraggio verso la classe successiva, in un corridoio sperduto dall'altra parte della scuola. Arrivo là e, toh, mi hanno spostato l'aula. Quindi sono dovuta correre dall'altra parte della scuola (esattamente dov'ero prima) ed entrare nell'aula giusto in tempo per il suono della campana. Anche questa volta ultima fila a sinistra. Governament and Economics. La teacher, Mrs. E., è una tizia sulla trentina molto carina, bei capelli. Viene dalla Washington High School (la acerrima rivale della Irvington), quindi non conosce nessuno e si perde continuamente (mi ricorda qualcuno...). Ci ha fatto scrivere i quattro outcomes della IHS (ovvero i quattro pilastri che tutti i senior dovrebbero conoscere, tranne i poveri exchange students come me). Fortunatamente sono scritti sul retro dell'agenda. Quindi li ho copiati. Lo so, non sono fiera di quello che ho fatto, ma adesso li ho imparati. Abbiamo fatto un gioco terribilmente poco divertente per conoscerci, in cui dici il tuo nome e qualcosa che ti piace facendo il gesto che la indica, e quando arriva il tuo turno devi ripetere i nomi di tutti gli altri con le cose che piacciono a loro. Ero la sesta. Quindi è stato abbastanza facile. Ovviamente mi sono presentata come una "Italian exchange students" e sono partiti i boati e gli applausi (no, NON scherzo) anche qui. Alcuni ragazzi mi hanno chiesto se ero la sorella di Michael e poi ho scoperto che sono suoi compagni di waterpolo. Niente figure di popò, tutto abbastanza liscio. Fine secondo period.
Physics. Entro nell'aula perfettamente in orario questa volta e mi siedo in prima fila, sulla sinistra. Il teacher, Mr. K., è un indiano piccoletto sulla sessantina e parla a voce bassissima. Damn it. Ha iniziato a chiederci cosa fosse la Fisica e tutti muti. Siamo giunti alla conclusione che la Fisica era lo studio di qualcosa. Ma di che cosa? Ed ecco che ho fatto appello al mio spirito classicista e boom: Fisica dalla parola greca Phys, che significa natura. E gli ho sparato un bel "Nature!". Ed era ovviamente corretto. Poi ha iniziato a dire che veniva da una parola greca o latina (non si ricordava) che si pronuncia "Fisicòs" e io avrei voluto urlare "Fiiiusicòs, ignorante!". Ma non l'ho fatto. Immaginate la mia soddisfazione poi quando lui fa "Le unità di misura che useremo sono i centimetri, i kilogrammi e i gradi Celsius, quindi sarà un po' difficile per voi". Credo che questa sia stata la parte più meravigliosa della giornata. Mi sono sentita improvvisamente realizzata. A fine lezione sono rimasta a parlare con Mr. K. e lui era particolarmente sorpreso del fatto che io fossi italiana perchè secondo lui parlo "a very good English". Già. Sicuramente. Ha detto che sua figlia vuole trasferirsi in Toscana. Non riesce a capire perchè io sia venuta negli Stati Uniti. E allora gli ho chiesto "Perchè tua figlia vuole trasferirsi in Italia?". Fine terzo period.
Lunch. O meglio, brunch. perchè alle dieci meno un quarto di mattina non puoi chiedere tanto. Siamo andati nel courtyard con Lauren e Devon e poi ci hanno raggiunto Michael e Casey. Coretti da stadio perchè "You wish you were a senior!" e poi next class. English 12. Che fortunatamente ho con Lauren. La teacher, Mrs. M.J., è una tizia magrolina sulla sessantina, con capelli più bianchi della neve. Sembra acida. Ci ha assegnato i posti in ordine alfabetico (figurarsi se non sto al primo banco)e poi abbiamo rifatto lo stupido gioco dei nomi e delle cose che ci piacciono. Dopo la lezione, sono andata a parlare con Mrs. M.J. che mi ha confessato le sue origini italiane e il fatto che quando bestemmia in classe lo fa in italiano, quindi si è scusata in anticipo per quello che dirà e che solamente io capirò. Mi ha salutato con un "Ciao bella!". Figurarsi se non dovevo trovare un'italiana come insegnante di inglese. Fine quarto period.
Culinary Arts 2. Non so come ho fatto ad arrivare nell'aula perchè ad un certo punto mi sono completamente persa e poi mi sono ritrovata davanti all'aula 54, così, per magia. Sono entrata e mi sono seduta ad un tavolo vicino ad altre due ragazze che sembravano sperdute quasi quanto me. Ho ovviamente scoperto che una di loro ha dei nonni italiani. Diamine! Sarei stata più americana se fossi rimasta in Italia, probabilmente. La teacher, Mrs. P., è una tizia sulla sessantina con una voce stridula come una campana. Mi ha detto che potrò utilizzare qualche ricetta italiana, ma mi insegnerà soprattutto ricette americane e messicane. Va bene. Fine quinto period.
Inizio del period migliore. Journalism. Ovviamente mi sono persa di nuovo e questa volta mi sono fatta coraggio e ho chiesto informazioni ad una ragazza gentilissima che mi ha indicato l'aula. Sono entrata e l'ho visto. L'uomo della mia vita. Avete presente Will di Glee? Ecco Mr. P.. Alto, magro, sulle trentina, occhiali da nerd, penna all'orecchio ed un fantastico sarcasmo. E per di più è un giornalista. Mi sono presentata di nuovo come una "Italian exchange student" e di nuovo un boato si è alzato tra la folla. La prossima volta mi faccio pagare per firmare autografi. Ha spiegato un po' come funziona la classe e che uscirà un numero del giornale non ho capito ogni quanto e che domani sceglieremo i nostri ruoli. Sto seriamente pensando di fare l'Editor, ovvero quello che si occupa della grafica e roba così, che magari è più facile del dover scrivere articoli in inglese. Vedremo. Ogni mattina avremo una sessione di brainstorming. Io ancora non ci credo. Questa è assolutamente la classe più figa di tutte. Fine sesto period.
E fine anche dell'estenuante primo giorno alla Irvington High School di Francesca, also known as the Italian exchange student. Ero così sfinita che se qualcuno mi avesse chiesto di parlare in italiano, probabilmente non sarei stata capace di farlo. Mi ci è voluto un pisolino e tre ore di intenso lavoro psicologico per riprendermi. Ora mi bastano otto lunghe ore di sonno e almeno trenta minuti di preparazione spirituale per affrontare il secondo giorno. E potrei addirittura prendermi il weekend libero per riflettere su come sopravvivere un intero anno.
111 giorni alle vacanze di Natale. Go Francesca!
domenica 29 agosto 2010
San Francisco 2. La Vendetta.
Dopo aver attraversato le ripidissime strade di San Francisco, ci siamo diretti a Little Italy, per gustare un po' della nostra cucina. Il ristorante si chiama Piazza Pellegrini, proprio all'entrata di Columbus Street, ed è inutile dire che il proprietario ha immediatamente riconosciuto la mia nazionalità. Inconfondibile. E deprimente. Uffa. Credo che ci vorrà ancora un po' prima che mi scambino per una comune americana. Anyway, abbiamo gustato le nostre pizze (particolarmente buone) e i nostri dessert italiani, mentre io mi sentivo un po' come tornata a casa di nuovo. Strano.
mercoledì 25 agosto 2010
School's Updates.
Bene, ieri c'è stato il Maze Day. Quindi ho parecchi aggiornamenti da fare, in teoria interessanti, ma praticamente vedremo.
Inutile dire che alle 6 ero già in piedi, ansiosa e nervosa, e alle 8 eravamo a scuola. Il Maze Day, per tutti quelli che non lo sanno (anch'io lo ignoravo fino a quando non mi hanno spiegato cos'è), è una specie di giorno di apertura della scuola, in cui i ragazzi si registrano ufficialmente, consegnano i loro schedule (ovvero il piano di studi per il semestre) e prendono possesso del loro nuovo armadietto. Questa cosa dovrebbe aiutare i Freshman, ovvero le matricole, ma anche i poveri Senior come me che non hanno idea di come funzioni qui il sistema scolastico. Sì, sono una Senior. Per chi non lo sapesse (ok, questo post sta diventando una puntata di "SuperQuark, speciale American High School"), qui il liceo consiste in 4 anni (sì, lo so, perchè loro 4 e noi 5?):
- 9th grade, detto anche Freshman Year (ovvero il 1° anno per noi);
- 10th grade, detto anche Sophomore ("Fagiolo", o sinonimo di Secondo, a scelta) Year;
- 11th grade, detto anche Junior Year;
- 12th grade, detto anche Senior Year (nonchè ultimo anno di Liceo).
Bene, dicevo, io sono una Senior, fortunatamente. Quindi il mio Maze Day è iniziato prima di quello degli altri, perchè sì, i Senior sono i "bulli della scuola" e, oltre ad avere una ridicolissima foto in abito da sera sull'annuario (che dovrebbe essere parecchio "cool", in realtà), hanno anche la possibilità di beccarsi gli armadietti migliori arrivando prima degli altri. Ovviamente la fantastica Lauren mi ha aiutato e ha posizionato i nostri armadietti nel corridoio migliore. Numero 915. Non chiedetemi dove, perchè non ne ho idea. Sono addirittura tentata di scrivere qui la combinazione, così è sicuro che non la dimentico. Ma diciamo che eviterò.
Anyway, a parte problemi con il mio ID Number e con la mia foto (che è inguardabile), siamo riusciti a recuperare il mio tesserino (che, a mio parere, è una cosa fighissima, altro che carta "Io Studio" -.-') e abbiamo ordinato l'Yearbook, la maglietta del Senior Year e comprato il mio Diario/Agenda (che è una cosa altrettanto figa perchè ci sono scritti tutti gli appuntamenti della scuola, le feste, le vacanze e chi più ne ha più ne metta). Mi sono iscritta a dei clubs che sinceramente non ho ancora capito cosa sono, ma confido in una prossima explanation. Lauren mi ha presentato metà scuola, ma io non ricordavo neanche il mio di nome in quel momento, quindi posso felicemente ammettere che non ho conosciuto nessuno. :)
L'unica cosa da fare, quindi, era riuscire a guadagnare, finalmente, il mio schedule. Ma la counselor era ovviamente irreperibile e quindi abbiamo fissato un appuntamento per il pomeriggio.
Alla fine, ce l'abbiamo fatta e finalmente l'abbiamo incontrata. E' una ragazza simpatica, giovane e molto disponibile, e mi ha preparato proprio un bell'orario:
- 1st Period: Pre Calculus 4 (una specie di Algebra avanzata che serve per fare Fisica)
- 2nd Period: Governament and Economics (no, non ho scelto di STUDIARE diritto anche qui, è una classe obbligatoria)
- 3rd Period: Physics (che la tizia ha detto essere molto difficile, soprattutto se non te la cavi con la matematica, ma io sono un genio xD)
- 4th Period: English 12 (classe obbligatoria)
- 5th Period: Culinary Arts (sì, corso di Cucina! Una Fine Arts apprezzata dai college! Questa cosa mi fa pensare tanto a Sabrina, quando Audrey frequenta un corso di cucina per un anno a Parigi)
- 6th Period: Journalism (materia apprezzata dai college e... da me! :D)
Fantastico. Sono particolarmente soddisfatta. Mi dispiace un po' perchè avrei voluto fare Drama (Teatro), ma c'è anche la possibilità di farlo di pomeriggio, quindi dovrebbe essere divertente. Sono proprio contenta.
Questo era il mio Maze Day, ma oggi c'era quello di Kyle e io, ovviamente, ci sono andata perchè sono proprio una "brave girl"! E infatti abbiamo fatto una fila di tipo due ore sotto un sole cocente, ma alla fine siamo sopravvissuti... Più o meno interi!
Ora si spera solo in una possibile Graduation, ma questo dipende tutto da me.