Anche il QUEST continua normalmente. In questi giorni, sono stata ad Oakland dalla mia consultant, una reporter per il “The Oakland Tribune”, che ovviamente vuole trasferirsi in Italia quando diventa vecchia e parla italiano. Figuratevi se non la trovavo io la giornalista americana mezza italiana. A parte ciò, è una cosa fighissima. Mi ha portato in ufficio (che è “The Office” in scala naturale), con tanto di vista sul traffico cittadino e con i colleghi pazzi che collezionano paperelle di plastica.
Poi l’ho osservata divincolarsi tra le parole della storia più inutile del mondo: l’auto del sindaco di Oakland è stata prelevata (o perlomeno credo si traduca così “booted”) perché non aveva pagato delle multe. Ora, a chi vuoi che interessi scrivere 10 inches su questo fatto? A nessuno, ma lei ha dovuto, e figuratevi che oggi ha pure ricevuto chiamate di lettori che volevano più dettagli sulla storia. Sconvolgente, eh?
In più mi ha presentato un suo collega troppo cool (il cui nome credo fosse Scott, o Chris, a scelta) che è un foreign reporter da vent’anni e che, immaginate un po’, ha vissuto cinque mesi a Bari. Tanto per cambiare. Comunque questo tizio è stato troppo simpatico e abbiamo intrapreso un’intensa discussione filosofica sul significato dei media nella nostra cultura moderna e sul perché studiare greco è molto meglio che studiare statistica.
Ma adesso veniamo a quello che tutti voi aspettavate che io scrivessi. Sì, il mio primo Thanksgiving. Il giorno del Ringraziamento si celebra ogni ultimo giovedì del mese di Novembre in tutti gli Stati Uniti ed è una tradizione che risale ai Padri Pellegrini che abbandonarono l’Inghilterra per andare nel Nuovo Mondo poiché perseguitati per le loro idee religiose. 102 pilgrims, arrivati a bordo della Mayflower, che sterminano i nativi americani per un posto nella nuova terra e poi festeggiano con tanto di tacchino e torta di zucca. Questa sì che è una ricorrenza! È l’inizio del capitalismo, no? (PS: tutte le informazioni storiche varie ed eventuali contenute in questo post derivano dalla forza di volontà della Santa Prof. Ria Bruni, che si è costantemente riproposta di farmi interessare al passato dei popoli, modificandolo, ovviamente, secondo le mie convinzioni strorpiate. Grazie Ria). Anyway, oggi il Giorno del Ringraziamento è un po’ come da noi l’Immacolata. Non religiosamente, ma come senso di inizio delle festività natalizie e dello shopping sfrenato (per maggiori informazioni vedi Black Friday).
La giornata inizia con la tradizionale Macy’s Thanksgiving Day Parade, la sfilata messa in piedi dalla famosa catena di negozi americana, a New York. Quindi questa è stata una scusa bella e buona per godermi un po’ della mia città del cuore e della sua 34esima strada (sorry, Cali, I’m cheating on you). As a wise young man said once “Los Angeles is my wife, but New York is my mistress.” – A.L. E io, non essendoci ancora stata a LA, mi limito a concordare con la parte newyorchese. Con un buon cinnamon roll in mano, ci si gode l’enorme pallone gonfiabile a forma di Spongebob sfilare sulla sfondo dell’Empire State Building, con tanto di Elmo e Dora the Explorer al seguito.
Poi sono cominciati i preparativi per la grande cena: mashed potatoes, stuffing, pumpking pies, bread rolls, cranberry jelly (la cosa più disgustosa della terra, dopo il cocco) e, ovviamente, Tom the Turkey!, di cui, poveretto, sono rimaste solo le ossa.
Pensandoci, credo che i tacchini dovrebbero avere il loro giorno del Ringraziamento e carvare un umano per ogni famiglia di tacchini.
Giusto per vedere se poi la gente è davvero tanto grata per i tacchini. Ora, la cena del Ringraziamento è una cosa pretty big qui ed è considerata una delle poche volte durante l’anno in cui ci si strafoca come maiali fino al giorno dopo.
Mamma, Papà, non abbiamo mangiato neanche la metà di quello che voi cucinate il giorno di Natale. Tanto per dire che noi italiani siamo maiali tutti i giorni, non abbiamo bisogno del “giorno-uccidi-tacchini” come scusa.
Dopo un paio di battute tristissime sul povero Mr. Darcy (per il quale sembra che anche Ryan abbia una piccola cotta), siamo finiti sul divano a guardare “Galaxy Quest”, perché, apparently, ero l’unica persona sul pianeta Terra (e non) a non averlo visto. Ed è stato parecchio divertente, in fin dei conti. Poi gli “uomini” hanno voluto guardare “Robin Hood”, mentre le palpebre di noi giovani pulzelle sono calate al ritmo del tacchino in decomposizione nei nostri stomaci. Ebbene sì, è stata una giornata parecchio figa. My first Thanksgiving. And, hopefully, not the last one.
2 commenti:
"A wise young man"... <3
la verità...Ryan ha una cotta per Audrey Hepburn e la salsa di mirtilli è buonissima. a proposito non l'ho vista sul tuo piatto! fortunatmente c'è ne ancora un po' dentro il frigo... non è troppo tardi di assaggiarla! e penso che tu devi guardare Galaxy almeno due volte di più per essere capace di recitare le battute con tutti gli altri (Tech Sgt Chen, Tech Sgt Chen, Tech Sgt Chen....)
;-)
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