martedì 12 aprile 2011

I Don't Even Know.

Mi sa che è arrivato il momento. Di aggiornare, anche se brevemente, sulla mia vita. Dopo un po' Blogger mi si apre automaticamente e mi urla "Ti prego, aggiornami!" Oggi non ne potevo più di ascoltarlo lagnarsi, quindi ecco qua.
Non vi siete persi molto dall'ultima volta che ho aggiornato, a parte che ho quasi finito il QUEST (mi manca un'ultima presentazione il 23 o 24 maggio e potrò finalmente diplomarmi), e non so più scrivere in italiano se non traducendo letteralmente idioms e frasi prettamente inglesi. Fail. Già mi sta salendo l'ansia per quando dovrò ricominciare a scrivere temi e compiti in classe in italiano. Diamine. Vabbè, passiamo alle cose festose ed allegre.
Starmites, il musical di primavera, è terminato. Lo so, lo so. Avevo detto cose festose e allegre, ma questo è sempre meglio dei compiti in classe di italiano. Sono parecchio triste, anche se abbastanza felice. Adesso posso dilettarmi con la visione di Spongebob per un intero pomeriggio invece che essere a scuola fino alle dieci, però mi manca dipingere le facce della gente, soprattutto delle tizie antipatiche a cui facevo i disegni più brutti solo per lo sfizio di farle diventare orribili sul palco. Purtroppo è finito. E Sabato ser
a, mentre sul palco accettavo la mia rosa e ascoltavo tutti elogiare Ms. J per i 36 anni della sua carriera finiti proprio quella sera, io mi sono resa conto che, non saranno 36 anni, ma comunque 242 giorni sono passati. E solo 75 ne mancano alla fine di questa giostra. Sì, una lacrima è colata sulla arida guancia di Francesca-che-dipinge-male-le-facce-delle-persone-che-le-stanno-antipatiche. Ma è troppo presto per piangere. C'è ancora il latte da versare.
Haha. Come sono divertente. Anyways, di latte ce n'è, e ce n'è tanto. Sabato sera, per esempio, andrò al Prom di Sisi, un'altra exchange student brasiliana che vive a San Mateo. Il mio primo Prom ufficiale, e, diciamo, una prova in costume del mio vero Prom, che sarà il 14 Maggio.
Il vestito? Haha. No. O perlomeno, ancora no. Nonostante Lauren mi ripeta da un mese che dovrei iniziare a cercarlo. Ma lei è anche quella che mi dice che dovrei trovare un vestito rosso, perchè il rosso mi sta bene. Quindi ho smesso di fidarmi di lei.
Aggiornamento gratuito concluso, suppongo. Non c'è niente di buono da dire, o almeno non mi viene niente.
Passo alla parte emozionale ed emozionante. Yay.
Mi mancate? Sì. Voglio tornare? No.
Quando sono arrivata qui, niente mi sembrava come a casa mia. Sì, era tutto eccitante e figo (e americano), ma sapevo che quello dove dormo non era il mio letto, che non avrei dovuto avere un armadietto a scuola, che la cena non era il mio pranzo. In questo ultimo mese, ho avuto tante rivelazioni. Non so come le chiamate lì da voi, qui li chiamamo "blasts." Il sole del pomeriggio su una desolata Paseo Padre è lo stesso che splende sulla trafficata Piazza Marconi. Il mio caffè ha quel dopogusto che solo un vero caffè italiano può avere. Il mio autobus per tornare a casa da scuola è solo rosso e verde, ma è sempre SUD-EST. La cena alle sei del pomeriggio ha lo stesso sapore di un pranzo alle due e mezza. Persino la musica ha finalmente lo stesso effetto che aveva mentre percorrevo lo Stradone di Locorotondo.
E potranno non essere chianche, potranno non essere Trulli, o, per quanto ne vale, Cummerse, ma queste è casa mia. Finalmente. Ci sono voluti sei mesi, ma ce l'ho fatta.

There's no place like home.
Quale delle due?


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