domenica 30 gennaio 2011

Something.

Ok. Avete tutto il diritto di uccidermi.
Disintegrarmi. Scuoiarmi viva e appendere la mia pelle accanto alla vostra arte francese in salotto. Mi merito tutto quello che volete farmi.
Sono passati quasi due mesi da un aggiornamento serio, e qua la gente inizia a preoccuparsi, lo so. Quindi adesso Francesca scrive questo post tanto bello e dettagliato così la gente smette di preoccuparsi ed è felice. E non la scuoia viva.
Ebbene, le festività natalizie sono passate (fortunatamente o purtroppo, ancora non so), e la vita è tornata alla normalità. Se di normalità si può parlare, perchè in realtà il "dopo-vacanze" è stato parecchio drammatico.
1. La Befana non esiste. O meglio, esiste l'Epifania per i comuni cristiani, ma niente Befana. Esatto, niente calze, carbone, cioccolate, e soprattutto... scuola il 3 Gennaio. Sì, scuola il 3 Gennaio. Che mal di cuore.
2. La Befana non esiste.
3. La Befana non esiste. (Questa cosa ha lasciato un segno profondo dentro di me, anche se la mia cara mamma americana si è trasformata nella mia Befana personale per un po'.)
A parte il fatto che la Befana non esiste, tutto il resto è stato abbastanza normale. Vi farà piacere sapere che qui ci sono 20 gradi a Gennaio, e le magliette a maniche corte non passano mai di moda. E venerdì scorso mi è successa una cosa davvero strana: sono finiti i finals (vedi prossimi paragrafi), tutti felici e contenti perchè è terminato il primo semestre, tutti urlando nei corridoi, tutti vestiti d'estate, e io che pensavo fosse l'ultimo giorno di scuola. È stato terribile realizzare stamattina che non solo mi manca un altro semestre ma, a differenza di tutti gli altri seniors qui a scuola, mi manca anche un altro anno. Evviva la tristezza.
Due settimane fa siamo stati a Yosemite, un posto "lassù, sulla montagna, con la neve alta così." Sì, c'era anche la neve. Super-yay. È stato particolarmente figo e divertente. Yay, yay 2, yay 3.
Lo scorso weekend, invece, c'è stata la mid-year orientation di AFS: inutile dire che è stato intensamente deprimente e divertente allo stesso tempo. Praticamente quasi tutti vogliono tornare a casa, c'è chi non ha amici, chi ha problemi con la famiglia, chi odia l'America (WTF?!). E io ero (come al solito) la povera reietta-weirdo-depressa che qua ci sta da Dio e non ci vorrebbe mai più tornare in Italia.
La parte divertente del campo è stata quando ho ricevuto la mia spilletta stupendissima con le due bandiere (italiana e americana) che posano come al Dono di San Giorgio perchè sono cinque mesi che siamo qui e, anche se non ufficialmente, abbiamo ricevuto la cittadinanza americana (un po' come gli Alcolisti Anonimi e le loro spillette delle serie "Sono sobrio da cinque minuti").
Anyway, come ho preannunciato nel precedente paragrafo, la settimana scorsa è stata la settimana dei finals. Praticamente i compiti e le interrogazioni mensili italiani tutti concentrati in tre giorni. In realtà ho fatto solo due finals seri, PreCalc e Government, e Cooking (se volete contarlo come final serio). Il problema è che l'ultima volta che avevo studiato per tre giorni di fila è stata a Giugno dell'anno scorso per la mia ultima interrogazione di filosofia: esattamente 8 mesi.
Potete immaginare l'effetto che mi ha fatto e la tristezza che mi è salita realizzando che mi sono completamente disabituata allo studiare seriamente e che in realtà adoro fare solo test le cui risposte sono facilmente intuibili grazie alla mia super-mega-galattica intelligenza (bragging time). Yay.
Per il resto la vita trascorre normale. Oggi piove su quel di Fremont, ci sono 12 gradi (fa quasi freddo!), e nonostante la prossima dovrebbe essere una "stress-free week", io ho già compiti da fare. Yay 5.
Sì, dico troppi yay. Ma che ci volete fare, sono una yay-person. Bene, spero di aggiornarvi al più presto, ma per ora vi saluto calorosamente.
Sì, calorosamente. Yay.

domenica 9 gennaio 2011

Randomness.



Sei Americano se...


  • non ti ricordi come sono fatti i segnali stradali italiani,
  • mangi Burritos a colazione e pancakes a cena,
  • vai a scuola in pigiama e nessuno se ne accorge,
  • fai i compiti l'ora precedente a quella per cui dovevi farli e prendi A,
  • "mangi" a scuola (Junk Food, please),
  • leggi School CROSSing invece che Xing School, pensando che sia il nome di una scuola cinese,
  • non ti ricordi come sia fatta una strada a sole due corsie e se ne vedessi una ti sembrerebbe un paese del Terzo Mondo,
  • l'unica volta che hai visto un animale randagio era un gattino con tanto di collare che stava tornando a casa,
  • ammiri le palme sulla via di casa nell'autobus senza pensare al fatto che anche a Bari ci sono palme,
  • il tuo cane insegue SQUIRRELS! nel giardino,
  • hai almeno tre porte per entrare e uscire da casa e non ti preoccupi più di chiuderle a chiave ogni volta che entri o esci,
  • non hai idea di cosa siano i termosifoni, ma ad una cert'ora della sera una ventata calda si alza dalla moquette,
  • sei sempre scalzo e le scarpe ti fanno male ogni volta che le indossi per più di un'ora,
  • le parole delle canzoni hanno finalmente un significato,
  • non vedi una rotonda da secoli ma solo "crossroads",
  • hai il frigo pieno di cose che puoi cucinare in 30 secondi nel microonde,
  • non conosci più il sapore del pane non tostato,
  • non ricordi come e perchè si usa un bidet,
  • accendi la TV, scorri i canali e trovi qualunque programma al mondo, tranne quello di cui hai voglia,
  • mangeresti Skittles per colazione, pranzo, e cena,
  • non ti ricordi più cosa significa la parola "cafone",
  • odi l'asciugacapelli e non ne capisci l'utilizzo,
  • quando non sai che fare, guardi film,
  • perchè scaricare illegalmente quando c'è Hulu?
  • le interrogazioni corrispondono ad un power point con cinque slides,
  • i tuoi fratelli litigano per la x-box invece che per la playstation,
  • i nintendo sono superati da secoli,
  • ti è mancato il Torrone a Natale,
  • Paseo Padre è la tua nuova Via Sant'Elia,
  • il 6 Gennaio sei andato a scuola,
  • ci hai messo tre ore per scrivere questo post perchè il tuo computer è impostato in inglese e se scrivi in italiano, è tutto una lunga linea rossa tratteggiata.
Così, per dire.