domenica 26 settembre 2010

Un Aggiornamento Gratuito.

Bene. E' arrivato il momento di aggiornare questo blog che più sciatto non si può. Nonostante abbia un sonno pazzesco (dovuto al terribile amount di calorie e grassi saturi ingerito durante questa giornata) e la sfida contro la Physics sia ancora aperta (30-17, per niente male), scriverò un po' giusto perchè sono troppo magnanima e voglio condividere con voi, poveri mortali intrappolati nella monotona routine italiana, la mia fantastica e super-fighissima vita californiana.
Iniziamo col dire che Pat e Melissa sono partiti due settimane fa per la loro tanto attesa vacanza in Italy, quindi è da ben 15 giorni che non ho dei genitori americani (e ben 45 giorni che non ho genitori italiani, sì, mi sento un po' orfana). Jenny, un'amica di Melissa, si sta prendendo cura di noi piccoli profughi e ci fornisce cibo e tanto affetto. E soprattutto, tanto baseball. Domenica scorsa è stata la volta dei San Francisco Giants che hanno giocato contro una squadra dal nome impronunciabile che faceva davvero schifo. Sì, abbiamo vinto. E credo di aver finalmente compreso tutta la "baseball thing". Sì, persino le regole. E no, se mi chiedete quali sono, non vi saprei rispondere. Ma dentro di me le ho acquisite. Giuro. Almeno adesso capisco perchè la gente gioisce oppure urla "Oh Nooo!". Quindi è un grande passo avanti. Oggi invece siamo state all'ultima partita della stagione degli A's. Che giocavano contro i Texas Rangers. Una squadra troppo forte. Sì, abbiamo perso. E' stato deprimente.
Purtroppo anche la scuola continua. E dopo le mie strabilianti performance in PreCalc, sto trovando il mio unico punto debole nella Fisica. Sì, Fisica, sto parlando con te. Sì, Fisica, ti odio. E martedì abbiamo il primo test. Se non lo passo, ho deciso che "droppo" la classe. E magari faccio Ceramica. O il linguaggio dei segni, che può sempre tornare utile.
Il resto tutto ok. Stiamo leggendo 1984. E sì, è noioso. Ma vale la pena ascoltare la teacher di inglese che bestemmia contro un ragazzo, silenziosamente nominando la "parola con le due Z" e poi voltandosi verso di te per chiederti umilmente perdono. E soprattutto vale la pena la faccia del ragazzo quando ti domanda "What did she say?". "It's better if you don't know, darling."
Sto diventando una cuoca provetta. E a dimostrarlo c'è la nostra super-mega-vittoria della Cookies Bake-Off, la settimana scorsa. I nostri cream cheese cookies erano il best del best. Yum! E vale la pena stare nella classe di cucina quando stanno preparando il "sugo" per gli spaghetti (ovvero infilano un vasetto di ketchup nel microonde) e poi si girano verso di te e ti dicono "Tua madre fa il sugo con i pomodori freschi, vero?". E vale la pena rispondere "Sì, la mattina si alza alle sei giustappunto per cogliere i pomodori più maturi nell'orto vicino la nostra casetta e poi, con tanto amore, si dedica alla preparazione della passata."
Sono ufficialmente in Giornalismo. Mr. P. mi ha presentato pubblicamente giovedì. E venerdì abbiamo fatto una specie di giochetto, noi tizietti nuovi, per conoscerci meglio e, appena è arrivato il mio turno, sono partite le domande idiote, tipo "Ma ci sono i cinesi da voi?", "Ma avete le strade?", "Ma le vostre macchine sono tutte Smart?". E di solito respiriamo anche noi italiani. Quando capita, però. Non sempre.
Ho fatto le audizioni per "A Christmas Carol". Ora, qui il teatro è un very big deal. Ecco perchè abbiamo speso 4 giorni di provini, più uno di Call Backs. E domani devo rimanere a scuola fino alle 7 per altri Call Backs. Sono stata called back per il Ghost of Christmas Past and Present, e Mrs. Qualcosa, una tizia ubriaca che da una specie di festa. Vedremo come va. Intanto tutti mi fanno i complimenti per il mio Italian accent. Venerdì un tizio mi fa "I love your accent! What is it?!" E io "Italian." E lui "You're so cute!". Cute. Io. Cute. Io non sono per niente cute. E soprattutto io hate my Italian accent. Uffa.
Sto pensando a cosa altro vi interesserebbe sapere della mia attuale esistenza. Ma non mi viene niente di esilarante.
Oh. Sì. Stanotte ho sognato per la prima volta in inglese. In pure English. Non mezzo Italian e mezzo English. Solo English. Credo che i miei genitori italiani venissero a trovarmi o cose del genere, non mi ricordo. Ma mi ricordo che era in inglese perchè mi sono svegliata subito dopo e ho urlato "I just dreamt in English!" e poi mi sono riaddormentata immediatamente perchè ero troppo stanca per mettermi a ricordare il soggetto del sogno. Ma ho sognato in inglese. A meno che non abbia sognato di aver sognato in inglese. Allora quella è un'altra storia. Anche se significherebbe comunque che ho sognato in inglese sognando di aver sognato in inglese. Ok, scusate. Doveva essere esilarante, non portare allo sclero.
Spero la vostra esistenza vada a gonfie vele. Salutatemi l'Italia. E quando dico "salutatemi l'Italia" intendo "uscite sul balcone della vostra umile dimora e urlate 'Ciao!'". By Francesca. Se volete specificarlo. Altrimenti un saluto generico mi basta. E mi raccomando, se non lo fate verrò a saperlo. In un modo o nell'altro. Sì, in Italia c'è la mafia. Questo non me l'ha chiesto ancora nessuno.

7. Quando ti chiedono di pronunciare "Pizza" e poi tentano di ripeterlo ma senza successo.
8. Lo sguardo innamorato che rivolgono alla bandiera mentre cantano il National Anthem.
9. Le stazioni radio che mandano solo "Uprising" dei Muse, "Dani California" dei Red Hot Chili Peppers, "Lazy Eyes" dei Silversun Pickups, "Lisztomania" dei Phoenix e "Teenage Dream" di Katy Perry. E basta.

giovedì 16 settembre 2010

Dedicato a te.


"Time slips away
and the light begins to fade
and everything is quiet now.
Feeling is gone
and the picture disappears
and everything is cold now.
The dream had to end.
The wish never came true.
And the girl starts to sing.


Seventeen seconds.
A measure of life
."


("Seventeen Seconds" - The Cure)


Anche se sono 17 Years e non Seconds,

AUGURI, Vì.

Ti voglio bene.

F.

domenica 12 settembre 2010

Go A's!

Sono appena tornata dalla mia prima partita di baseball. Oakland Athletics vs Boston Red Sox. Ovviamente noi tifiamo per gli A's. Sì, il baseball è noioso. Ma noiosamente rilassante. Quindi mi sono goduta quasi tre ore di pensieri rilassanti intervallati da balletti per cheer up la squadra e urla di gioia o dolore.
Abbiamo perso. Probabilmente perchè non ho dato il meglio delle mie capacità da cheerleader. Oppure perchè abbiamo perso e basta. Comunque è stato figo. Mi sono sentita un po' americana. Sapete, hot dog in una mano, Pepsi nell'altra, tizi in uniformi colorate che tentano di colpire una pallina con una mazza... That's America. And I'm lovin' it.















Ecco la mia lista delle tre cose per cui vale la pena di essere qui:
4. Le targhe personalizzate e la scritta "California" su ognuna di esse, che fa sembrare tutto un po' più vero.
5. La gente che rischia la vita per acchiappare una foul ball.
6. L'assenza di Smart. E, oserei dire, l'assenza di Hello Kitty. Ergo, l'assenza di Smart di Hello Kitty.



"What's a ball game to make us feel like this?"
("Underworld: Prologue" - Don Delillo)

venerdì 10 settembre 2010

Don't Stop Believing.

Buonasera! Scusate per la mancanza di aggiornamenti, ma l'inizio della scuola ha avuto ripercussioni anche sulla mia "web-life". Ok, vi aggiorno un po' sulla scuola. PreCalc tutto ok. La settimana prossima faremo il primo test, suppongo. Ma nessun problema finora.
Government è ok. La teacher mi fa domande idiote (dalla mia prospettiva) tipo "Ma voi avete il Presidente?". E sì, io avrei voluto negare. Ma purtroppo ho assentito. E mentre parlavamo della popolazione degli Stati, la tizia ha fatto riferimento a Città del Vaticano, che con i suoi 921 abitanti non raggiunge neanche la metà degli studenti nel nostro campus. Immaginate solo le domande nate da questi dati tipo "Dov'è Città del Vaticano? Ci sei mai stata? C'è il papa?". Ma la domanda assolutamente più assurda che mi hanno fatto in questi giorni è stata "Ma voi avete le High Schools in Italia?". La prossima sarà "Ma usate i bagni o la fate nei boschi?".
Fisica va sempre peggio. Insomma, adesso capisco più o meno e l'altro giorno ho risolto 35 problemi su 40. Ma oggi abbiamo iniziato a fare i vettori. E per fare i vettori devi aver studiato seno, coseno e quelle cose brutte. Che io non ho studiato. E il prof. ha detto che se non sai fare i vettori puoi anche "drop the class". Quindi o droppo la classe o mi metto sotto e mi studio da sola le cose che non ho mai studiato e che qui danno per scontate. Che felicità.
English è ok. Anche Cucina. Oggi abbiamo cucinato per la prima volta. Indovinate cosa? Sì, focaccia. Figurarsi un po'. La ricetta era totalmente diversa dalla mia e quando la teacher è venuta a chiedere se avesse passato il test, ho mentito spudoratamente. Comunque non era per niente male. La settimana prossima abbiamo una gara di biscotti. Yes.
Journalism un bordello. Ho scoperto due giorni fa che non ero "supposed to be" in quella classe perchè i ragazzi nuovi che ci sono hanno fatto un test ad Aprile per essere ammessi, e mi sono improvvisamente resa conto che ci sono almeno altri 10 ragazzi in classe che non fanno nulla (di cui due sono cheerleaders). Ecco quando ho realizzato che avrei dovuto seriamente drop the class. Così mi sono fatta coraggio e sono andata a parlare con Mr. P., che mi ha gentilmente spiegato come stanno le cose e poi si è confessato, e mi ha detto che lui vorrebbe davvero tanto che io rimanessi nella classe perchè farebbe bene non solo a me ma anche agli altri ragazzi. Così è riuscito a convincere la vice-preside, spiegandole che comunque ad Aprile non avevo idea della scuola che avrei frequentato e delle classi che avrei voluto seguire, e per di più sono una Senior, e sono italiana, e sono fighissima (no, questo punto l'ho aggiunto io). Quindi Giornalismo è confermato. Ma per ora è tutto segreto perchè Mr. P. non vuole che gli altri ragazzi lo sappiano fino a quando la classe non si sarà stabilizzata e staremo solo tra noi e noi.
Stamattina c'è stata la prima Rally, che è una specie di nostra Assemblea d'Istituto, però fantasticamente meglio organizzata e moltissimo più divertente. First of all: National Anthem, ergo Francesca is crying. Poi l'esibizione delle cheerleaders (che non sono brave quanto le Cheerios di Sue) e infine i vari "rallies" sono una specie di giochetti per intrattenere la folla, tipo cercare un Gummy Bear in un piatto di panna montata o scoppiare i palloncini scontrandosi con le pance di altre persone. In conclusione, una cosa parecchio divertente.

Ho deciso che in ogni post scriverò 3 motivi per cui sono felicissima di essere qui. Quindi eccone 3:
1. Le bandiere americane fuori dalle case di chiunque.
2. Ascoltarli pronunciare "MACARONI" totalmente convinti che sia una parola italiana e intimamente pensare al fatto che non riusciranno mai a dire "MACCHERONI".
3. Le luci della coda di macchine sulla Freeway che è così lunga ed apparentemente lontana da sembrare un'unica striscia luminosa.

E questa è stata la mia settimana. Più o meno. Diciamo la mia settimana scolastica, perchè non c'è stato poi tanto tempo per fare altro in realtà. A parte guardare Glee. Che crea una dipendenza spaziale. Ormai siamo addicted da Glee. Ed è proprio ciò che stiamo guardando mentre scrivo.
Don't stop believin'!





sabato 4 settembre 2010

Three Weeks And What Happened In Between.

Tre settimane che sono qui. E tre giorni di scuola superati. Più o meno intera. Iniziamo col dire che la figlia della mia insegnante di inglese si chiama... sì, Francesca. Che fantasia. Frankie per gli amici, perchè Francesca è troppo lungo. Quindi Mrs. MJ ha iniziato a chiamarmi Frankie. E credo che per questo motivo abbia un debole per me. E' simpatica. Mi saluta con un "Ciao Bella!" quando arrivo e un "Arrivederci!" quando vado via. Ieri abbiamo scritto la prima composition: una lettera formale alla teacher riguardo noi stessi, il nostro modo di studiare, ecc ecc. Fortunatamente ho fatto il First, altrimenti non avrei saputo da dove cominciare. E' andata bene. Nonostante sia tutto così diverso anche nel modo di scrivere: ho dovuto cambiare la mia scrittura e renderla più simile ad un "average American kid" perchè la mia scrittura normale sarebbe risultata incomprensibile ai più; si scrive solo su un lato del foglio, l'altro si lascia in bianco, e una riga sì e una no. Ciò significa che se scrivi due pagine, in realtà ne hai scritta solo una. Ho scritto 378 parole. Sono soddisfattissima perchè il minimo era 300.
Precalc non è andato poi così male. Avevo sbagliato la metà degli esercizi ma perchè non avevo capito la traccia. Solo che ci ha assegnato compiti sulle funzioni che il teacher da per acquisite dallo scorso anno. Io non so neanche come "funonziano" le funzioni. Quindi me le devo studiare per conto mio. In inglese.
Durante l'ora di Fisica ho avuto il mio primo momento di sconforto in tre settimane che sono qui. Non perchè non capissi (perchè capisco) nè perchè non sapessi le risposte alle domande del Prof. (perchè sono tutti argomenti che ho già studiato) ma perchè le mie risposte sono in italiano. E non ho idea di come tradurle in inglese. Sono entrata in panico e mi sono chiesta per la prima volta "What the heck am I doing here?".
Gov and Eco va parecchio bene. La Prof. mi ha detto che è amica di Mrs. MJ quindi sa già tutto di me. Bene, magari Mrs. MJ le trasmette il suo debole per me. Ieri ci ha fatto colorare una cartina degli Stati Uniti e scrivere i nomi degli Stati. E' assurdo quanto ci tengano a questa cosa. Io non credo di aver mai fatto una cosa del genere con la cartina dell'Italia dopo la Prima Elementare. Infatti non so neanche quante sono le regioni italiane. Comunque è stato simpatico.
Cooking Class va tutto ok. Nel mio gruppo ci sono un giocatore di football e due cheerleaders che non fanno nulla per tutti i 53 minuti di lezione. Fortunatamente ci sono altre due ragazze normali e parecchio simpatiche, Renée e Melissa. Forse è anche meglio che non facciano nulla i tizi. Evitano danni.
Ma ora passiamo a l'unica classe che mi risolleva sempre il morale. Journalism. Inutile dire che ieri sono uscita velocissimamente dall'aula di Cucina e mi sono fiondata nella 101A. C'eravamo solo io e Mr. P. Forse era anche un po' evidente la mia corsa da atleta professionista. Comunque mi ha chiesto un po' di cose (tutto tranne le solite domande idiote tipo "Da che parte dell'Italia vieni?" oppure "Vorrei tanto andare in Italia!") e poi mi ha chiesto se mi avevano già parlato del QUEST (una specie di esame finale che tutti i Senior devono affrontare per ottenere la graduation) e io gli ho risposto che sì, me ne avevano parlato e che in poche parole stavo già iniziando a farmela sotto. E lui si è offerto come mio tutor. Cioè, ci credete? Si è offerto come mio tutor. Per il mio QUEST. Credo di amarlo. Sì, ho appena deciso che lo amo e che gli sarò eternamente grata. In classe mi chiamano la "foreign exchange student". E ogni volta lui urla "Francesca, guys!". Poi si gira verso di me e mi chiede scusa. La cosa è deprimente. Ma lui è carinissimo.
Ora tre giorni di vacanza perchè lunedì è il Labor Day (una specie di nostro Primo Maggio). Domenica diamo un barbecue qui a casa. Vai con le costolette!

mercoledì 1 settembre 2010

1st Day of School.

Ore 6.00: sveglia.

Ore 6.30: colazione e caffè per il risveglio definitivo.

Ore 7.05: partenza.

Alle 7.20, Michael ed io eravamo ancora per strada con un traffico micidiale. Michael ha detto che solo il primo giorno è così, perchè tutti i genitori accompagnano i figli, ecc ecc. Anyway, siamo arrivati giustappunto in tempo per parcheggiare, abbracciarci con solidarietà reciproca e velocemente separarci, ognuno alle rispettive classi. Ho trovato subito la mia prima aula (anche perchè mi ero fatta la mappa): PreCalculus. Quasi tutti già dentro, mi siedo (ultimo posto in fondo a sinistra, nonchè il primo che ho visto libero) e suona la campana. Il teacher, Mr. L., è appena tornato ad insegnare perchè ha da poco combattutto il cancro ed è un tizietto sulla sessantina simpaticissimo. Mi piace un sacco. Ha fatto l'appello ed io mi sono presentata come una "Italian exchange student" e dalla classe è venuto fuori un corale "Oooooh! So cool!" e io "Sì, come no...". Mr. L. ha iniziato a parlare del fatto che è stato in Italia tre anni fa, in Toscana, e che noi chiamiamo l'air conditioner "air cool", because is coooool, e che in realtà se ti dicono che in macchina c'è l'"air cool" devi aprire subito il finestrino. Non ho esattamente capito dove stava la battuta, ma ho riso per educazione e siamo andati avanti. Ha spiegato un po' in cosa consiste PreCalc e ha detto che devi aver sostenuto Algebra 2/Trigonometry l'anno prima. Ora, fino all'algebra 2 ci arrivo, ma trigonometria che faccio?! Già mi sto spaventando. Vabbè, passiamo alle cose degne di nota. La tizia davanti a me mi ha chiesto qualcosa verso la fine della lezione ed io ho capito "Are you enjoying the experience?". Ma lei ovviamente ha chiesto tutt'altro, precisamente "What class do you have next?". Ok, non prendetemi in giro. C'era troppa gente che parlava, non so perchè non ho capito un accidente. Prima figura di popò. E fine primo period.

Mi sono dileguata verso il mio armadietto. Che ovviamente non sono riuscita ad aprire. Quindi libro in spalla e mi sono fatta coraggio verso la classe successiva, in un corridoio sperduto dall'altra parte della scuola. Arrivo là e, toh, mi hanno spostato l'aula. Quindi sono dovuta correre dall'altra parte della scuola (esattamente dov'ero prima) ed entrare nell'aula giusto in tempo per il suono della campana. Anche questa volta ultima fila a sinistra. Governament and Economics. La teacher, Mrs. E., è una tizia sulla trentina molto carina, bei capelli. Viene dalla Washington High School (la acerrima rivale della Irvington), quindi non conosce nessuno e si perde continuamente (mi ricorda qualcuno...). Ci ha fatto scrivere i quattro outcomes della IHS (ovvero i quattro pilastri che tutti i senior dovrebbero conoscere, tranne i poveri exchange students come me). Fortunatamente sono scritti sul retro dell'agenda. Quindi li ho copiati. Lo so, non sono fiera di quello che ho fatto, ma adesso li ho imparati. Abbiamo fatto un gioco terribilmente poco divertente per conoscerci, in cui dici il tuo nome e qualcosa che ti piace facendo il gesto che la indica, e quando arriva il tuo turno devi ripetere i nomi di tutti gli altri con le cose che piacciono a loro. Ero la sesta. Quindi è stato abbastanza facile. Ovviamente mi sono presentata come una "Italian exchange students" e sono partiti i boati e gli applausi (no, NON scherzo) anche qui. Alcuni ragazzi mi hanno chiesto se ero la sorella di Michael e poi ho scoperto che sono suoi compagni di waterpolo. Niente figure di popò, tutto abbastanza liscio. Fine secondo period.

Physics. Entro nell'aula perfettamente in orario questa volta e mi siedo in prima fila, sulla sinistra. Il teacher, Mr. K., è un indiano piccoletto sulla sessantina e parla a voce bassissima. Damn it. Ha iniziato a chiederci cosa fosse la Fisica e tutti muti. Siamo giunti alla conclusione che la Fisica era lo studio di qualcosa. Ma di che cosa? Ed ecco che ho fatto appello al mio spirito classicista e boom: Fisica dalla parola greca Phys, che significa natura. E gli ho sparato un bel "Nature!". Ed era ovviamente corretto. Poi ha iniziato a dire che veniva da una parola greca o latina (non si ricordava) che si pronuncia "Fisicòs" e io avrei voluto urlare "Fiiiusicòs, ignorante!". Ma non l'ho fatto. Immaginate la mia soddisfazione poi quando lui fa "Le unità di misura che useremo sono i centimetri, i kilogrammi e i gradi Celsius, quindi sarà un po' difficile per voi". Credo che questa sia stata la parte più meravigliosa della giornata. Mi sono sentita improvvisamente realizzata. A fine lezione sono rimasta a parlare con Mr. K. e lui era particolarmente sorpreso del fatto che io fossi italiana perchè secondo lui parlo "a very good English". Già. Sicuramente. Ha detto che sua figlia vuole trasferirsi in Toscana. Non riesce a capire perchè io sia venuta negli Stati Uniti. E allora gli ho chiesto "Perchè tua figlia vuole trasferirsi in Italia?". Fine terzo period.

Lunch. O meglio, brunch. perchè alle dieci meno un quarto di mattina non puoi chiedere tanto. Siamo andati nel courtyard con Lauren e Devon e poi ci hanno raggiunto Michael e Casey. Coretti da stadio perchè "You wish you were a senior!" e poi next class. English 12. Che fortunatamente ho con Lauren. La teacher, Mrs. M.J., è una tizia magrolina sulla sessantina, con capelli più bianchi della neve. Sembra acida. Ci ha assegnato i posti in ordine alfabetico (figurarsi se non sto al primo banco)e poi abbiamo rifatto lo stupido gioco dei nomi e delle cose che ci piacciono. Dopo la lezione, sono andata a parlare con Mrs. M.J. che mi ha confessato le sue origini italiane e il fatto che quando bestemmia in classe lo fa in italiano, quindi si è scusata in anticipo per quello che dirà e che solamente io capirò. Mi ha salutato con un "Ciao bella!". Figurarsi se non dovevo trovare un'italiana come insegnante di inglese. Fine quarto period.

Culinary Arts 2. Non so come ho fatto ad arrivare nell'aula perchè ad un certo punto mi sono completamente persa e poi mi sono ritrovata davanti all'aula 54, così, per magia. Sono entrata e mi sono seduta ad un tavolo vicino ad altre due ragazze che sembravano sperdute quasi quanto me. Ho ovviamente scoperto che una di loro ha dei nonni italiani. Diamine! Sarei stata più americana se fossi rimasta in Italia, probabilmente. La teacher, Mrs. P., è una tizia sulla sessantina con una voce stridula come una campana. Mi ha detto che potrò utilizzare qualche ricetta italiana, ma mi insegnerà soprattutto ricette americane e messicane. Va bene. Fine quinto period.

Inizio del period migliore. Journalism. Ovviamente mi sono persa di nuovo e questa volta mi sono fatta coraggio e ho chiesto informazioni ad una ragazza gentilissima che mi ha indicato l'aula. Sono entrata e l'ho visto. L'uomo della mia vita. Avete presente Will di Glee? Ecco Mr. P.. Alto, magro, sulle trentina, occhiali da nerd, penna all'orecchio ed un fantastico sarcasmo. E per di più è un giornalista. Mi sono presentata di nuovo come una "Italian exchange student" e di nuovo un boato si è alzato tra la folla. La prossima volta mi faccio pagare per firmare autografi. Ha spiegato un po' come funziona la classe e che uscirà un numero del giornale non ho capito ogni quanto e che domani sceglieremo i nostri ruoli. Sto seriamente pensando di fare l'Editor, ovvero quello che si occupa della grafica e roba così, che magari è più facile del dover scrivere articoli in inglese. Vedremo. Ogni mattina avremo una sessione di brainstorming. Io ancora non ci credo. Questa è assolutamente la classe più figa di tutte. Fine sesto period.

E fine anche dell'estenuante primo giorno alla Irvington High School di Francesca, also known as the Italian exchange student. Ero così sfinita che se qualcuno mi avesse chiesto di parlare in italiano, probabilmente non sarei stata capace di farlo. Mi ci è voluto un pisolino e tre ore di intenso lavoro psicologico per riprendermi. Ora mi bastano otto lunghe ore di sonno e almeno trenta minuti di preparazione spirituale per affrontare il secondo giorno. E potrei addirittura prendermi il weekend libero per riflettere su come sopravvivere un intero anno.

111 giorni alle vacanze di Natale. Go Francesca!