domenica 29 agosto 2010

San Francisco 2. La Vendetta.

Oggi sono esattamente due settimane che sono qui. Due settimane, e ancora così tanto da vedere, da fare, da provare. Ma oggi abbiamo cominciato il nostro "California Family Tour", inaugurandolo, ovviamente, con la meravigliosa San Francisco.
Durante il viaggio ognuno ha condiviso la propria musica, proponendo qualche canzone dai rispettivi iPhone e, insieme alle note, un po' della propria vita. Il tour è iniziato con l'attraversamento del Bay Bridge e poi, finalmente, del Golden Gate Bridge. Abbiamo guidato sulle Marin Headlands e da lì ci siamo goduti il panorama della baia, abbiamo fatto le foto di rito e conosciuti dei simpaticissimi turisti provenienti da qualunque parte del mondo. Sono ufficialmente giunta alla conclusione che sono proprio un buonissimo argomento di conversazione. Mi fa piacere.
Dopo aver attraversato le ripidissime strade di San Francisco, ci siamo diretti a Little Italy, per gustare un po' della nostra cucina. Il ristorante si chiama Piazza Pellegrini, proprio all'entrata di Columbus Street, ed è inutile dire che il proprietario ha immediatamente riconosciuto la mia nazionalità. Inconfondibile. E deprimente. Uffa. Credo che ci vorrà ancora un po' prima che mi scambino per una comune americana. Anyway, abbiamo gustato le nostre pizze (particolarmente buone) e i nostri dessert italiani, mentre io mi sentivo un po' come tornata a casa di nuovo. Strano.
Ma se prima credevo di dovermi lamentare per il fatto di sentirmi ancora in Italia, stasera ho avuto la conferma che sono negli Stati Uniti. E cosa c'è di meglio per provarlo se non coscette di pollo e football in TV?! E sì, il football è fantastico. Neanche il baseball è male, ma non è abbastanza violento ed attivo per me. Yes, I'm a football girl!



mercoledì 25 agosto 2010

School's Updates.

Salve.
Bene, ieri c'è stato il Maze Day. Quindi ho parecchi aggiornamenti da fare, in teoria interessanti, ma praticamente vedremo.
Inutile dire che alle 6 ero già in piedi, ansiosa e nervosa, e alle 8 eravamo a scuola. Il Maze Day, per tutti quelli che non lo sanno (anch'io lo ignoravo fino a quando non mi hanno spiegato cos'è), è una specie di giorno di apertura della scuola, in cui i ragazzi si registrano ufficialmente, consegnano i loro schedule (ovvero il piano di studi per il semestre) e prendono possesso del loro nuovo armadietto. Questa cosa dovrebbe aiutare i Freshman, ovvero le matricole, ma anche i poveri Senior come me che non hanno idea di come funzioni qui il sistema scolastico. Sì, sono una Senior. Per chi non lo sapesse (ok, questo post sta diventando una puntata di "SuperQuark, speciale American High School"), qui il liceo consiste in 4 anni (sì, lo so, perchè loro 4 e noi 5?):

  • 9th grade, detto anche Freshman Year (ovvero il 1° anno per noi);
  • 10th grade, detto anche Sophomore ("Fagiolo", o sinonimo di Secondo, a scelta) Year;
  • 11th grade, detto anche Junior Year;
  • 12th grade, detto anche Senior Year (nonchè ultimo anno di Liceo).

Bene, dicevo, io sono una Senior, fortunatamente. Quindi il mio Maze Day è iniziato prima di quello degli altri, perchè sì, i Senior sono i "bulli della scuola" e, oltre ad avere una ridicolissima foto in abito da sera sull'annuario (che dovrebbe essere parecchio "cool", in realtà), hanno anche la possibilità di beccarsi gli armadietti migliori arrivando prima degli altri. Ovviamente la fantastica Lauren mi ha aiutato e ha posizionato i nostri armadietti nel corridoio migliore. Numero 915. Non chiedetemi dove, perchè non ne ho idea. Sono addirittura tentata di scrivere qui la combinazione, così è sicuro che non la dimentico. Ma diciamo che eviterò.
Anyway, a parte problemi con il mio ID Number e con la mia foto (che è inguardabile), siamo riusciti a recuperare il mio tesserino (che, a mio parere, è una cosa fighissima, altro che carta "Io Studio" -.-') e abbiamo ordinato l'Yearbook, la maglietta del Senior Year e comprato il mio Diario/Agenda (che è una cosa altrettanto figa perchè ci sono scritti tutti gli appuntamenti della scuola, le feste, le vacanze e chi più ne ha più ne metta). Mi sono iscritta a dei clubs che sinceramente non ho ancora capito cosa sono, ma confido in una prossima explanation. Lauren mi ha presentato metà scuola, ma io non ricordavo neanche il mio di nome in quel momento, quindi posso felicemente ammettere che non ho conosciuto nessuno. :)
L'unica cosa da fare, quindi, era riuscire a guadagnare, finalmente, il mio schedule. Ma la counselor era ovviamente irreperibile e quindi abbiamo fissato un appuntamento per il pomeriggio.
Alla fine, ce l'abbiamo fatta e finalmente l'abbiamo incontrata. E' una ragazza simpatica, giovane e molto disponibile, e mi ha preparato proprio un bell'orario:

  • 1st Period: Pre Calculus 4 (una specie di Algebra avanzata che serve per fare Fisica)
  • 2nd Period: Governament and Economics (no, non ho scelto di STUDIARE diritto anche qui, è una classe obbligatoria)
  • 3rd Period: Physics (che la tizia ha detto essere molto difficile, soprattutto se non te la cavi con la matematica, ma io sono un genio xD)
  • 4th Period: English 12 (classe obbligatoria)
  • 5th Period: Culinary Arts (sì, corso di Cucina! Una Fine Arts apprezzata dai college! Questa cosa mi fa pensare tanto a Sabrina, quando Audrey frequenta un corso di cucina per un anno a Parigi)
  • 6th Period: Journalism (materia apprezzata dai college e... da me! :D)


Fantastico. Sono particolarmente soddisfatta. Mi dispiace un po' perchè avrei voluto fare Drama (Teatro), ma c'è anche la possibilità di farlo di pomeriggio, quindi dovrebbe essere divertente. Sono proprio contenta.
Questo era il mio Maze Day, ma oggi c'era quello di Kyle e io, ovviamente, ci sono andata perchè sono proprio una "brave girl"! E infatti abbiamo fatto una fila di tipo due ore sotto un sole cocente, ma alla fine siamo sopravvissuti... Più o meno interi!
Ora si spera solo in una possibile Graduation, ma questo dipende tutto da me.

domenica 22 agosto 2010

San Francisco.

"If you're going to San Francisco,
you're gonna meet some gentle people there.
All across the nation, such a strange vibration,
People in motion.
There's a whole generation with a new explanation.
If you're going to San Francisco,
Summertime will be a love-in there."

Scott McKenzie - "San Francisco"

Ancora non ci credo. Dell'essere qui, ora. Non ci credo. Non riesco a crederci. E la gita di oggi non ha fatto che peggiorare la situazione.
Prima di partire, quando mi chiedevano in che Stato sarei andata e rispondevo "In California!", tutti pensavano immediatamente a Los Angeles. Forse è un po' lo stereotipo che abbiamo, non solo della California ma, in generale, degli States. Conosciamo posti come New York, LA, Chicago, Boston, e ignoriamo (o meglio, sottovalutiamo) posti che valgono molto più dei nostri luoghi comuni. San Francisco è una di queste stupende eccezioni. E' stata fondata a fine Settecento da coloni spagnoli e pian piano, dopo la corso all'oro californiana, il piccolo nucleo si è espanso, fino a diventare quello che è ora. La città degli opposti, oserei dire. Grattacieli da una parte e piccole casette in tipico stile americano dall'altra. L'acqua dell'oceano che penetra nella baia e altissime montagne tutte da scalare. Un sole caldo e pieno di vita che combatte con una nebbia fredda e scura. La città delle contraddizioni.
Non credo di essermi mai sentita così. Mai. E ancora non riesco a crederci. Nonostante ci siamo innumerevoli, seppure sfocate, prove fotografiche che io c'ero.
Wow.
Questo non è stato un post di cronaca come gli altri, per vostra sfortuna. Dovevo solo rendermi conto scrivendo del fatto che ancora non riesco a rendermene conto. Questo non è un post di cronaca come gli altri. Perchè sinceramente non saprei come raccontare.
Credo di essere innamorata. Di questo continente. Di questo stato. Di questa città. Della vita.

martedì 17 agosto 2010

Eat, Pray, Love.

Buonasera (per me)! Buone tre del mattino (per voi)!
Sono appena tornata dal cinema dove abbiamo visto "Eat, Pray, Love", il nuovo film con Julia Roberts, parzialmente ambientato a Roma. Non male. Ma neanche fantastico. E' stato un po' strano perchè ho guardato il film come probabilmente non avrei potuto fare in Italia, cioè con gli occhi di un non italiano, per meglio specificare un americano. E' davvero buffa la loro concezione dell'italiano medio, del nostro vistoso gesticolare parlando, dei nostri accenti e delle nostre cadenze, della vita tranquilla e senza particolare fretta che sembriamo condurre. E' stato come tornare a casa per un po', ma guardandola in modo diverso, come se tutto fosse nuovo.
Il resto del film non è stato granchè. Scene in cui avrei voluto picchiare la protagonista per la sua evidente stupidità, ma per il resto tutto ok.
Siamo andate al cinema con Lunette (un'amica di Melissa), Lauren (sua figlia, nonchè compagna di pallanuoto di Michael) e Casey (la ragazza di Michael). Mi sono divertita parecchio: è bello poter finalmente conoscere un po' di gente, soprattutto in vista dell'inizio della scuola. Proprio ieri Michael mi ci ha portato per un breve "giro turistico" perchè doveva consegnare alcuni moduli. In realtà era chiusa, quindi siamo entrati solo in palestra, ma ho avuto l'occasione di ammirarla un po' dall'esterno e non sembra affatto male. Mi sono subito stupida delle dimensioni extra-large: in Italia non abbiamo posto neanche per le aule, figurarsi per piscine, campi da calcio, tennis, basket e quant'altro!
Sto cercando di migliorare la lingua: non quasi più problemi nel capire, ma non riesco a parlare. Proprio quando ho finito di formulare la giusta frase da dire, boom, cambio di argomento. Deprimente. Ma Melissa mi sta aiutando parecchio e penso che le cose andranno molto meglio tra qualche settimana.

F.

lunedì 16 agosto 2010

Ulteriori Sviluppi.

Salve gente.
Bene, inizio con l'augurarvi un buon San Rocco. Già, San Rocco. Va bene, cambiamo subject, altrimenti è finita.
Mentre voi cercate un buon posto per ammirare i fireworks, io mi godo la mia American Life e continuo la mia avventura.
Ieri mattina, domenica, Melissa e Pat mi hanno invitato a seguire la loro lezione di Yoga e ovviamente non ho resistito: dovevo assolutamente provare! Diciamo solo che mi sono distrutta qualunque parte del corpo, ma mi è piaciuto davvero un sacco! L'insegnante ha detto che ho done great, ma io credo che stesse solo cercando di essere polite, perchè in realtà sono stata parecchio scoordinata e molto lenta. Ma per essere la prima lezione è andata bene!
Ryan è ritornato al college ieri, quindi adesso siamo in 5 + Sinbad.
Pomeriggio tranquillo, un po' come essere in Italia, insomma.

Ho deciso di stilare una lista di differenze che ho notato dal mio arrivo qui negli States:

1. Indossano e usano i regali appena scartati, una cosa che in Italia non ci sogneremmo neanche di fare! Noi facciamo i sorrisini finti quando il regalo ci fa schifo e poi segretamente andiamo a restituirlo, questa invece sembra una cosa educata e apprezzabile. A meno che anche loro fingano :)
2. Il pranzo è un optional. Noi non potremmo neanche immaginare di saltare un solo pasto. Qui invece è particolarmente comune. Anche se la cena è molto più abbondante.
3. Nel quartiere hanno tutti case enormi, alla Desperate Housewives, con giardini curatissimi e senza cancelli. Si lascia la porta aperta, cosa che in Italia non faremmo assolutamente MAI.
4. Ci sono televisori grandi come pareti. Forse anche un po' di più.
5. Se passeggi per strada ed incontri qualcuno, ti saluta. Anche ignorando chi sei. Meraviglioso.
6. Si mangia tipo buffet, si gira intorno al bancone con il piatto e si prende ciò che si vuole. Tutto in un piatto. Dalla pasta alla frutta.
7. Come noi facciamo la preghiera prima di pranzare, loro si stringono le mani prima di cenare e ringraziano per qualcosa successa durante la giornata (sì, come nei film!). Questa in realtà potrebbe essere una cosa in comune, ma vabbè, sono un po' disorganizzata :)

Ok, queste sono le differenze fino ad ora.
Diciamo che anche la lingua va un po' meglio: ieri ho seguito due puntate di 30 Rock da cima a fondo capendo quasi tutto, alla terza però dormivo :D
Abbiamo scoperto che in realtà abbiamo più o meno tutti gli stessi gusti: dall'amore per la Mela (e intendo sia la città che l'azienda di Cupertino), fino ai generi musicali, inclusi Maroon 5 e The Killers.
Credo che questo pomeriggio faremo un giro turistico della città e Melissa e Kyle saranno i miei Ciceroni.

Vi terrò aggiornati su ulteriori sviluppi.
Buona festa.

F.

sabato 14 agosto 2010

Welcome Francesca!

Good morning folks! Ben svegliati! Io sono giustappunto nel mio nuovo letto, pronta a farmi una buona dormita, ma prima non posso non raccontarvi il terzo giorno del mio California Dreamin', nonchè il primo giorno come Francesca Muldoon!
La mia famiglia ospitante è venuta a prendermi stamattina dall'hotel in cui abbiamo trascorso la notte e partecipato all'orientation e non c'è alcun bisogno che io dica che ero super-excited to meet them! Siamo arrivati in macchina a Fremont, dove si trova la loro (mia) casa, che dista circa un'ora da San Francisco. E qui ho trovato una fantastica sorpresa: Melissa (la mia host mum) ha addirittura ridipinto la mia nuova stanza, decorandola per una "girl". Ergo, qualcosa di meraviglioso.
Ha persino ricordato che sul mio fascicolo avevo raccontato la mia passione per Audrey Hepburn e quindi eccola là, la locandina di Colazione da Tiffany appesa al muro: cosa voglio di più dalla vita?
Dopo aver conosciuto il resto della famiglia, ho vissuto un po' di vera "American Life", concludendo la serata con bistecca al sangue, pannocchie di mais e ovviamente apple pie, che fa tanto americano!
Il mio inglese non è malaccio, ma faccio parecchi errori e adesso la mia testa sta quasi per esplodere: credo di aver fatto un sacco di errori anche scrivendo questo post, ma purtroppo sto traducendo mentalmente tutto in inglese per vedere come suona e il mio cervello sta praticamente fondendo.
Devo già ringraziare Patrick (il mio host dad) che ce la sta mettendo tutta per insegnarmi un po' di idioms e di parole nuove e che, pazientemente, ripete tutto dall'inizio se non capisco ciò che ha detto. So sweet!
Anyway, credo proprio che andrò a dormire. Per almeno otto lunghissime ore.

See you tomorrow!

F.

venerdì 13 agosto 2010

California Dreamin'.


Questo sarebbe dovuto essere il mio primo post ufficiale, nonché l’ultimo post italiano. Ma purtroppo il tempo non lo ha permesso e sono quasi giunta a destinazione. Perciò, per raccontare il mio viaggio, dovrò tornare indietro di più di 96 ore (fuso orario permettendo) e scrivere il mio primo post americano.
Siamo partiti da casa lunedì mattina, con dieci chili in più per valigia e un po’ di malinconia nel cuore. Ho dovuto salutare Locorotondo e, per quanto se ne dica, mi mancherà da morire.
Sì, l’ho ammesso.
Mi mancherà la Diana.
Mi mancherà San Rocco.
Mi mancheranno i fuochi a mezzanotte.
Mi mancherà la Villa. E la NOSTRA panchina.
Mi mancherà la Piazza, con gli ultratrentenni che parlano di politica.
Mi mancherà poter parlare in dialetto senza che qualcuno ti dica “What?!”.
Mi mancherà cantare le canzoni in inglese fingendo di conoscere tutto il testo.
Mi mancheranno la Gipippa, la Zucchero e tutte le affiliate.
Mi mancherà la Sud-Est.
Mi mancherà andare a prendere i miei cuginetti per il mercato il venerdì mattina.
Mi mancherà frequentare la gabbia delle giraffe con Vita.
Mi mancherà giocare alla PES con Roberto.
Mi mancherà guardare telefilm con quella “sciancata” di Graziana.
Mi mancherà il malesangue di mamma.
Mi mancheranno le perle di saggezza e i consigli sullo shopping di papà.
And last, but not least, mi mancherà Reazione a Catena, il gioco su Rai 1 che segnava la fine di una giornata e l’inizio di una splendida serata.
Sì, mi mancherà tutto questo. E lunedì mattina me ne sono resa conto. E non ho fatto altro che pensarci. Fino a martedì, quando ho dovuto salutare la mia famiglia e partire sul serio. Visto che siamo in tema devo delle scuse a mia mamma, per il MIO malesangue che ha peggiorato il NOSTRO stato d’animo.
E così il pullman è partito, e siamo rimasti solo io ed i miei pensieri sconnessi.
Pomeriggio di Orientation e il giorno dopo è arrivata la vera partenza.
Ore 12.46: partenza da Fiumicino ed addio all’Italia.
Ore 19.09: arrivo a Los Angeles!
Inutile dire che è tutto come me lo immaginavo, ovvero come si vede nei film: palme lungo qualunque strada, strade intasate dai taxi, messicani ovunque.
Stupendo.
Stamattina invece siamo partiti per il nostro centro locale americano. Io ero ad Oakland e dopo due ore di estenuante attesa per problemi vari connessi con l’aereo, siamo riusciti a partire.
Alle 13.20 siamo giunti a destinazione e siamo stati trasportati in albergo. Qui ho conosciuto Martine, la mia “roommate” per questa notte, una ragazza olandese simpaticissima con la passione per la fotografia con cui sto mettendo in pratica il mio scarsissimo (rispetto al suo) inglese.
Questo pomeriggio siamo state in un centro commerciale enorme, una specie di Fifth Ave. newyorchese a prezzi ridimensionati. Inutile dire che mi sono fatta il mio giro nell’Apple Store (ergo la mia seconda casa) e ho giocherellato un po’ con le figate in prova.
Ora siamo in camera, aspettando la cena e ci rilassiamo un po’.
Ricordate la lista delle cose che mi mancheranno? Bene, oggi pomeriggio, in macchina verso l’hotel, ho avuto la rivelazione: è qui che voglio essere. E’ qui che ho scelto di essere, e non credo di aver mai fatto una scelta più sensata in vita mia. E tutte quelle cose che mi mancheranno (e che mi mancano di già), lo faranno solo per 10 mesi, 10 mesi in cui posso essere un’altra persona, una persona nuova, migliore, con una nuova vita, una nuova casa, una nuova famiglia e dei nuovi amici. Ma con una vita, una casa, una famiglia e degli amici che staranno sempre ad aspettarla dall’altra parte dell’Oceano. E di questo ne sono certa.
Già che ci sono devo ringraziare tutti quelli che ci hanno tenuto a salutarmi prima di partire, quelli che mi continuano ad inviare messaggi su FacciaLibro, quelli che hanno pianto almeno un po’ e soprattutto quelli che non hanno pianto affatto, quelli che si vivranno questi 10 mesi senza di me come se io fossi lì e soprattutto quelli che continueranno serenamente a godersi la loro via.
Vi voglio bene.

TTYS!

F.