mercoledì 1 settembre 2010

1st Day of School.

Ore 6.00: sveglia.

Ore 6.30: colazione e caffè per il risveglio definitivo.

Ore 7.05: partenza.

Alle 7.20, Michael ed io eravamo ancora per strada con un traffico micidiale. Michael ha detto che solo il primo giorno è così, perchè tutti i genitori accompagnano i figli, ecc ecc. Anyway, siamo arrivati giustappunto in tempo per parcheggiare, abbracciarci con solidarietà reciproca e velocemente separarci, ognuno alle rispettive classi. Ho trovato subito la mia prima aula (anche perchè mi ero fatta la mappa): PreCalculus. Quasi tutti già dentro, mi siedo (ultimo posto in fondo a sinistra, nonchè il primo che ho visto libero) e suona la campana. Il teacher, Mr. L., è appena tornato ad insegnare perchè ha da poco combattutto il cancro ed è un tizietto sulla sessantina simpaticissimo. Mi piace un sacco. Ha fatto l'appello ed io mi sono presentata come una "Italian exchange student" e dalla classe è venuto fuori un corale "Oooooh! So cool!" e io "Sì, come no...". Mr. L. ha iniziato a parlare del fatto che è stato in Italia tre anni fa, in Toscana, e che noi chiamiamo l'air conditioner "air cool", because is coooool, e che in realtà se ti dicono che in macchina c'è l'"air cool" devi aprire subito il finestrino. Non ho esattamente capito dove stava la battuta, ma ho riso per educazione e siamo andati avanti. Ha spiegato un po' in cosa consiste PreCalc e ha detto che devi aver sostenuto Algebra 2/Trigonometry l'anno prima. Ora, fino all'algebra 2 ci arrivo, ma trigonometria che faccio?! Già mi sto spaventando. Vabbè, passiamo alle cose degne di nota. La tizia davanti a me mi ha chiesto qualcosa verso la fine della lezione ed io ho capito "Are you enjoying the experience?". Ma lei ovviamente ha chiesto tutt'altro, precisamente "What class do you have next?". Ok, non prendetemi in giro. C'era troppa gente che parlava, non so perchè non ho capito un accidente. Prima figura di popò. E fine primo period.

Mi sono dileguata verso il mio armadietto. Che ovviamente non sono riuscita ad aprire. Quindi libro in spalla e mi sono fatta coraggio verso la classe successiva, in un corridoio sperduto dall'altra parte della scuola. Arrivo là e, toh, mi hanno spostato l'aula. Quindi sono dovuta correre dall'altra parte della scuola (esattamente dov'ero prima) ed entrare nell'aula giusto in tempo per il suono della campana. Anche questa volta ultima fila a sinistra. Governament and Economics. La teacher, Mrs. E., è una tizia sulla trentina molto carina, bei capelli. Viene dalla Washington High School (la acerrima rivale della Irvington), quindi non conosce nessuno e si perde continuamente (mi ricorda qualcuno...). Ci ha fatto scrivere i quattro outcomes della IHS (ovvero i quattro pilastri che tutti i senior dovrebbero conoscere, tranne i poveri exchange students come me). Fortunatamente sono scritti sul retro dell'agenda. Quindi li ho copiati. Lo so, non sono fiera di quello che ho fatto, ma adesso li ho imparati. Abbiamo fatto un gioco terribilmente poco divertente per conoscerci, in cui dici il tuo nome e qualcosa che ti piace facendo il gesto che la indica, e quando arriva il tuo turno devi ripetere i nomi di tutti gli altri con le cose che piacciono a loro. Ero la sesta. Quindi è stato abbastanza facile. Ovviamente mi sono presentata come una "Italian exchange students" e sono partiti i boati e gli applausi (no, NON scherzo) anche qui. Alcuni ragazzi mi hanno chiesto se ero la sorella di Michael e poi ho scoperto che sono suoi compagni di waterpolo. Niente figure di popò, tutto abbastanza liscio. Fine secondo period.

Physics. Entro nell'aula perfettamente in orario questa volta e mi siedo in prima fila, sulla sinistra. Il teacher, Mr. K., è un indiano piccoletto sulla sessantina e parla a voce bassissima. Damn it. Ha iniziato a chiederci cosa fosse la Fisica e tutti muti. Siamo giunti alla conclusione che la Fisica era lo studio di qualcosa. Ma di che cosa? Ed ecco che ho fatto appello al mio spirito classicista e boom: Fisica dalla parola greca Phys, che significa natura. E gli ho sparato un bel "Nature!". Ed era ovviamente corretto. Poi ha iniziato a dire che veniva da una parola greca o latina (non si ricordava) che si pronuncia "Fisicòs" e io avrei voluto urlare "Fiiiusicòs, ignorante!". Ma non l'ho fatto. Immaginate la mia soddisfazione poi quando lui fa "Le unità di misura che useremo sono i centimetri, i kilogrammi e i gradi Celsius, quindi sarà un po' difficile per voi". Credo che questa sia stata la parte più meravigliosa della giornata. Mi sono sentita improvvisamente realizzata. A fine lezione sono rimasta a parlare con Mr. K. e lui era particolarmente sorpreso del fatto che io fossi italiana perchè secondo lui parlo "a very good English". Già. Sicuramente. Ha detto che sua figlia vuole trasferirsi in Toscana. Non riesce a capire perchè io sia venuta negli Stati Uniti. E allora gli ho chiesto "Perchè tua figlia vuole trasferirsi in Italia?". Fine terzo period.

Lunch. O meglio, brunch. perchè alle dieci meno un quarto di mattina non puoi chiedere tanto. Siamo andati nel courtyard con Lauren e Devon e poi ci hanno raggiunto Michael e Casey. Coretti da stadio perchè "You wish you were a senior!" e poi next class. English 12. Che fortunatamente ho con Lauren. La teacher, Mrs. M.J., è una tizia magrolina sulla sessantina, con capelli più bianchi della neve. Sembra acida. Ci ha assegnato i posti in ordine alfabetico (figurarsi se non sto al primo banco)e poi abbiamo rifatto lo stupido gioco dei nomi e delle cose che ci piacciono. Dopo la lezione, sono andata a parlare con Mrs. M.J. che mi ha confessato le sue origini italiane e il fatto che quando bestemmia in classe lo fa in italiano, quindi si è scusata in anticipo per quello che dirà e che solamente io capirò. Mi ha salutato con un "Ciao bella!". Figurarsi se non dovevo trovare un'italiana come insegnante di inglese. Fine quarto period.

Culinary Arts 2. Non so come ho fatto ad arrivare nell'aula perchè ad un certo punto mi sono completamente persa e poi mi sono ritrovata davanti all'aula 54, così, per magia. Sono entrata e mi sono seduta ad un tavolo vicino ad altre due ragazze che sembravano sperdute quasi quanto me. Ho ovviamente scoperto che una di loro ha dei nonni italiani. Diamine! Sarei stata più americana se fossi rimasta in Italia, probabilmente. La teacher, Mrs. P., è una tizia sulla sessantina con una voce stridula come una campana. Mi ha detto che potrò utilizzare qualche ricetta italiana, ma mi insegnerà soprattutto ricette americane e messicane. Va bene. Fine quinto period.

Inizio del period migliore. Journalism. Ovviamente mi sono persa di nuovo e questa volta mi sono fatta coraggio e ho chiesto informazioni ad una ragazza gentilissima che mi ha indicato l'aula. Sono entrata e l'ho visto. L'uomo della mia vita. Avete presente Will di Glee? Ecco Mr. P.. Alto, magro, sulle trentina, occhiali da nerd, penna all'orecchio ed un fantastico sarcasmo. E per di più è un giornalista. Mi sono presentata di nuovo come una "Italian exchange student" e di nuovo un boato si è alzato tra la folla. La prossima volta mi faccio pagare per firmare autografi. Ha spiegato un po' come funziona la classe e che uscirà un numero del giornale non ho capito ogni quanto e che domani sceglieremo i nostri ruoli. Sto seriamente pensando di fare l'Editor, ovvero quello che si occupa della grafica e roba così, che magari è più facile del dover scrivere articoli in inglese. Vedremo. Ogni mattina avremo una sessione di brainstorming. Io ancora non ci credo. Questa è assolutamente la classe più figa di tutte. Fine sesto period.

E fine anche dell'estenuante primo giorno alla Irvington High School di Francesca, also known as the Italian exchange student. Ero così sfinita che se qualcuno mi avesse chiesto di parlare in italiano, probabilmente non sarei stata capace di farlo. Mi ci è voluto un pisolino e tre ore di intenso lavoro psicologico per riprendermi. Ora mi bastano otto lunghe ore di sonno e almeno trenta minuti di preparazione spirituale per affrontare il secondo giorno. E potrei addirittura prendermi il weekend libero per riflettere su come sopravvivere un intero anno.

111 giorni alle vacanze di Natale. Go Francesca!

1 commento:

Michela ha detto...

Hai un armadiettooo!!!! *_*
Credo che la battuta sull'aria condizionata sia per un gioco di parole inglesi(cool come fico! cool come freddo). Le vignette nerd in inglese mi stanno aiutando a capire il sarcasmo schifosissimo americano! -.-