domenica 22 agosto 2010

San Francisco.

"If you're going to San Francisco,
you're gonna meet some gentle people there.
All across the nation, such a strange vibration,
People in motion.
There's a whole generation with a new explanation.
If you're going to San Francisco,
Summertime will be a love-in there."

Scott McKenzie - "San Francisco"

Ancora non ci credo. Dell'essere qui, ora. Non ci credo. Non riesco a crederci. E la gita di oggi non ha fatto che peggiorare la situazione.
Prima di partire, quando mi chiedevano in che Stato sarei andata e rispondevo "In California!", tutti pensavano immediatamente a Los Angeles. Forse è un po' lo stereotipo che abbiamo, non solo della California ma, in generale, degli States. Conosciamo posti come New York, LA, Chicago, Boston, e ignoriamo (o meglio, sottovalutiamo) posti che valgono molto più dei nostri luoghi comuni. San Francisco è una di queste stupende eccezioni. E' stata fondata a fine Settecento da coloni spagnoli e pian piano, dopo la corso all'oro californiana, il piccolo nucleo si è espanso, fino a diventare quello che è ora. La città degli opposti, oserei dire. Grattacieli da una parte e piccole casette in tipico stile americano dall'altra. L'acqua dell'oceano che penetra nella baia e altissime montagne tutte da scalare. Un sole caldo e pieno di vita che combatte con una nebbia fredda e scura. La città delle contraddizioni.
Non credo di essermi mai sentita così. Mai. E ancora non riesco a crederci. Nonostante ci siamo innumerevoli, seppure sfocate, prove fotografiche che io c'ero.
Wow.
Questo non è stato un post di cronaca come gli altri, per vostra sfortuna. Dovevo solo rendermi conto scrivendo del fatto che ancora non riesco a rendermene conto. Questo non è un post di cronaca come gli altri. Perchè sinceramente non saprei come raccontare.
Credo di essere innamorata. Di questo continente. Di questo stato. Di questa città. Della vita.

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